Non ci lasceremo intimidire, CaseMatte rEsiste e rilancia.

Il 10 Aprile saremo in tribunale per il processo sull’occupazione di CaseMatte, ossia di un piccolo spazio all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, abbandonato per anni e ora divenuto fondamentale punto di riferimento.

Uno spazio riqualificato esclusivamente con le nostre forze e senza finanziamenti pubblici, per rispondere a bisogni reali di carattere sociale, abitativo e politico, che le istituzioni non riescono a garantire. Uno spazio nel quale, per più di due anni, sono stati organizzati centinaia di concerti, assemblee e dibattiti all’interno del quali sono intervenuti anche esponenti dell’amministrazione comunale e dell’opposizione, alcuni dei quali ora si guardano bene dal prendere posizione.

Tutto ha inizio – vale la pena ricordarlo – nel settembre 2009, momento in cui questi bisogni erano ancora più vitali di oggi. Una fase sulla quale questo processo deve far luce, ponendo una lente di ingrandimento sulle responsabilità della sospensione dei diritti democratici, ovvero sul prolungamento dopo il sisma dello stato d’eccezione e sul fallimento della gestione dell’emergenza.

Nella città delle speculazioni, delle mancate promesse, della mancanza di progettualità e del vuoto sociale, per noi ‘riprendiamoci la città’ non ha rappresentato solo uno slogan, ma una pratica quotidiana. Dovevamo farlo, e l’abbiamo fatto. Per noi è legittima la riappropriazione degli spazi pubblici, così com’è legittimo invadere la zona rossa con le carriole, manifestare sotto i palazzi del potere a Roma, occupare l’autostrada e contestare il commissariamento. Tutti momenti che hanno portato finora a più di sessanta denunce.

Ma, chi è fuorilegge? Quali sono i delinquenti? Cos’è legittimo? Le indagini che hanno portato al rinvio a giudizio sono conseguenza della forte volontà del Manager della Asl aquilana Giancarlo Silveri, che ha sempre rifiutato ogni forma di dialogo, e che forse preferirebbe che a Collemaggio rimanesse l’abbandono e il degrado, per svendere l’area insieme a tutta la sanità pubblica. Una sanità pubblica che ancora non riesce a ricostruire parti fondamentali dell’ospedale aquilano, utilizzando impropriamente i soldi dell’assicurazione sul sisma per pagare il debito regionale.

Ci sembra di esser finiti in una realtà ribaltata, in cui una ricostruzione inesistente diventa visibile grazie agli effetti spettacolari dei progetti c.a.s.e., degli annunci dei commissari e dei teatrini di potere, mentre quelle tante piccole-grandi ricostruzioni legate al lavoro quotidiano sono bandite, costrette a rendersi invisibili e a nascondersi per non essere denunciate.

Ringraziamo tutti quelli che ci hanno dato la loro solidarietà, invitandoli a sostenerci il prossimo aprile, ma ancor prima invitiamo tutta la città a dare il ‘bentornato’ a Guido Bertolaso, all’udienza per il processo sulla commissione grandi rischi il prossimo 12 gennaio.

Non ci lasceremo intimidire dalle denunce e dai loro mandanti politici. Noi non ce ne andremo.


6 commenti

  1. PORCO DIO MI Sò SBAGLIATO MARZETTI NON C ENTRA NU CAZZO.
    SILVERI ATTENTO

    CASEMATTE NON SI PROCESSA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  2. ragazzi voi ci avete creduto davvero in questo grande progetto che si e’ realizzato contemporaneamente a tutte le dimostrazioni
    fatte dal 2009 ad oggi….grazie a voi tutti e’arrivato il grande messaggio: rivogliamo la nostra citta’e fuori gli sporchi (……..)
    …..ancora c’e’ tanto da fare ma prendetevi una pausa rigenerante assistendo (noi tutti) al LORO processo perche’ potrebbe essere che DOPO potremmo incazzarci tutti ancora di piu’!!!
    COMUNQUE: FORZA!!!!!

  3. […] L’Aquila: archiviate le denunce per l’occupazione dell’autostrada, ma ne restano molte altre. Come in ValSusa, la repressione colpisce chi lotta per il proprio territorio 26 gennaio 2012 baruda Lascia un commento Passa ai commenti Archiviate le denunce per occupazione dell’autostrada … Ma i tentativi di reprimere la dignità e chi prova a resistere sul territorio aumentano come la non trasparenza della “ricostruzione”. Una storia simile al TAV… I procedimenti giudiziari che riguardavano l’occupazione dell’autostrada avvenuta il 16 Giugno 2010 durante una manifestazione di 20 mila persone (video), sono stati archiviati. Pubblichiamo qui sotto in esclusiva gli atti dell’archiviazione. Le denunce che a L’Aquila colpiscono movimenti e società civile rimangono comunque moltissime, una sessantina, e tutte le altre – a differenza di questa dell’autostrada – non coinvolgono politici di professione, rappresentanti istituzionali. Il 23 Febbraio ci sarà il primo processo per i fatti avvenuti a Roma lo scorso 7 Luglio 2010 (leggi l’articolo e il comunicato di 3e32) e il prossimo 10 Aprile inizierà quello sull‘occupazione di CaseMatte. […]

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