Presidio di solidarietà per Anan Yaeesh in occasione del ricorso per la sua scarcerazione

Da oltre un mese Anan Yaeesh, cittadino residente a L’Aquila , è recluso nel carcere di Terni senza accuse né processo.

Su di lui pesa una richiesta di estradizione da parte di Israele, accolta dal ministro della giustizia Nordio e tradotta dalla Corte di Appello di L’Aquila nella misura cautelare più restrittiva: la detenzione carceraria.

L’avvocato di Anan nei giorni scorsi ha presentato ricorso di scarcerazione alla Corte d’Appello dell’Aquila, che si riunirà di nuovo il 12 marzo per discutere la revoca della misura cautelare.

Per quella data abbiamo quindi deciso di organizzare un sit-in davanti il tribunale in Via XX Settembre dalle ore 11 alle ore 14.

Anan è nato e cresciuto a Tulkarem, nella Cisgiordania occupata dalle forze israeliane, dove ha scontato oltre 4 anni nelle loro carceri per la sua attività politica nel contesto della Seconda Intifada. Israele ora ne chiede l’estradizione ma Anan si è solo opposto ai soprusi dell’esercito occupante in difesa del campo profughi dove risiedeva.

Anan è un perseguitato politico e da 5 anni gode infatti della protezione speciale in Italia perché in Israele i diritti umani per i palestinesi non esistono e nei loro confronti si applica la giurisdizione militare.

Sono numerose le condanne internazionali riguardo le frequenti violazioni dello stato di diritto e dei diritti umani a danno dei cittadini palestinesi.

Come cittadini aquilani e abruzzesi invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi, consci che una sua eventuale estradizione in Israele lo esporrebbe a serio rischio di tortura, sparizione, assenza totale di diritti, processo farsa. Soprattutto in questo preciso momento storico, in cui lo Stato di Israele si trova davanti alla Corte Internazionale di Giustizia perché accusato di genocidio, con oltre 30.000 morti, di cui la maggior parte civili, e a seguito dei rapporti presentati dalle organizzazioni internazionali sulle inumane condizioni di detenzione e tortura nelle carceri israeliane.

La stessa Corte Internazionale di Giustizia e l’ONU hanno definito Israele “Stato occupante”, che oltre a scacciare con la forza e la violenza i palestinesi dai loro territori, pratica un sistema di apartheid verso i cittadini arabi che ricorda il terribile Stato del Sudafrica dei decenni passati.

Saremo quindi presenti martedì 12 marzo, dalle ore 11, davanti al Tribunale di L’Aquila in Via XX Settembre, confidando in una totale revisione della sentenza di carcerazione preventiva, per la libertà di questo nostro fratello, che vuole vivere e lavorare nella nostra città.

Rivendichiamo il diritto alla vita per il popolo palestinese e i suoi esuli.

Coordinamento aquilano per la Palestina