Sulla manifestazione pro-Bertolaso di domenica 9 maggio

D’accordo che prima del periodo post terremoto le manifestazioni non erano proprio all’ordine del giorno ma quella chiamata domenica dai consiglieri comunali Verini, Tinari e Colonna presso la villa comunale rimarrà nella storia della città. Una manifestazione così orrenda e drammatica a L’Aquila forse non si era mai vista. Circa duecento persone senza nessuna idea e nessuna proposta, lì solo per prostrarsi al capo: “…e Bertolaso dovete ringraziare” legge rigidamente dalla sua “poesia” un volontario in divisa gialla nella prima parte della manifestazione. Oltre ringraziare però non si capisce cosa dovrebbero fare gli aquilani. Ah si, gridare “vergogna” allo scomodo film di Sabina Guzzanti. E poi? boh Di certo non mancano i modi più incrfedibili per glorificare Bertolaso dei più impensabili titoli come “guerriero” per il sindaco di Capestrano, o “uomo con le palle” per una signora siciliana arrivata apposta per la giornata o “un padre di famiglia che si è occupato di noi” per un altro ancora. Con questa manifestazione ha finito per esplicitarsi in pieno – in maniera piuttosto pericolosa per Bertolaso stesso – il tipo di potere pastorale esercitato dal capo della protezione civile per dieci lunghissimi mesi. Criticarlo vuol dire essere una “minoranza urlante” e quindi degli “ingrati”. Si può dire solo grazie e inneggiarlo. Altrimenti “Vergogna”. Uno strano concetto di libertà e democrazia che finalmente e senza dubbi qui a L’Aquila termina l’equazione Bertolaso uguale Berlusconi. Per l’occasione presente solo il peggio del peggio del volontariato. Fascisti frustrati giallo vestiti o indossanti panni da rangers americani. Da sempre vogliosi di emozioni forti e di situazioni che loro reputano di guerra/emergenza così da aver campo libero per annientare ogni residua forma di democrazia ed esercitare – finalmente – la loro piccola dittatura. Arrivati da tutta Italia per farsi ringraziare. Anche questa è stata ed è la protezione civile, che si appresta ad essere guidata dall’ormai ex-prefetto (guarda tu…) dell’Aquila Franco Gabrielli Il clima d’odio in cui si è svolta la manifestazione ruotava principalmente sulla proposta poi bocciata, del consigliere Verini di dare la cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso. Odio che Verini più di tutti sta dimostrando coi fatti di voler cavalcare. Il suo intervento è stato il più incendiario e populista. Con gli occhiali da sole per meglio nascondere il suo arrivismo, Verini ha fomentato una cinquantina di ultras di Bertolaso arrivando fino a minacciare di togliere il tendone di Piazza Duomo. Ma lo stesso Verini che urla di voler togliere l’unico luogo di confronto e proposta presente in città più di una volta, come filmato anche da noi, in consiglio comunale aveva invece fatto delle accorate richieste sulla necessità di avere posti dove discutere. In questo video Verini si lamenta anche della mancanza di confronto tra popolazione e i vari livelli istituzionali, sentendosi completamente bypassato come consigliere comunale dal commissario Chiodi, ossia il diretto successore dell’osannato Guido Bertolaso. Nonostante le contraddizioni però non può farsi scappare l’occasione per farsi propaganda per bassi interessi che nulla hanno a che fare per il bene della città, e che invece giocano su sterili divisioni per avere facili consensi. Nella stessa ottica Verini aveva presentato la cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso e il fatto che non l’abbia ottenuta pare tornargli comodo comunque. Nonostante il consiglio comunale sia stato in fin dei conti incoerente a non averla concessa dopo la totale prostrazione e glorificenza mostrata per tutto il tempo al vecchio commissario tranne rare eccezioni – dargliela, in questo momento in cui San Bertolaso è indagato e pare molto vicino a un giro di imprenditori poco raccomandabili sarebbe stato obiettivamente difficile. Tornando al comizio del consigliere il film della Guzzanti (il secondo tema più importante della manifestazione) diventa il vero spauracchio per i bertolasisti senza-se-e-senza-ma del nuovo millennio. Così Verini arriva a dire che i suoi concittadini applaudono contro se stessi quando guardano questo film. Evidentemente avere una visione critica e coerente non può essere perdonato dal moderato che aizza il popolo Verini. Ricorda Verini: “la stupefacente organizzazione del G8” che a molti altri aquilani è sembrata la presa in giro finale del terremotato e il modo di commissariare definitivamente il territorio aquilano. Tanto che viene quasi da pensare che forse il commissariamento, l’esautoramento da ogni potere e quindi responsabilità fatti due conti, fa comodo. Le persone credono nel Re Bertolaso (uguale Berlusconi) il quale sa ben ricompensare i loro servitori locali!. L’intervento di Verini termina in pieno stile Pdl ben imitando l’ultimo Berlusconi a San Giovanni, ponendo – dopo aver letto la delibera per la cittadinanza onoraria bocciata – la domanda retorica: “come votiamo rispetto a questa delibera? si si si si” Che dire? Se persone così siedono in consiglio comunale si spiega meglio come sia possibile “la dittatura della merda”. Noi non ci arrendiamo.

10/5/2010


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