L’Aquila – Cinisi a/r

Qualche settimana fa siamo stati ospiti in Sicilia dove abbiamo provato a raccontare quest’anno difficile nel cratere. Abbiamo incontrato amici vecchi e nuovi.

Abbiamo conosciuto i comitati spontanei di Giampilieri e dei paesi limitrofi dove, il 2 ottobre scorso, una frana ha ucciso 31 persone.

Vittime non della pioggia straordinaria ma della mancata prevenzione e della scarsa attenzione alla sicurezza del territorio che continua a distruggere l’Italia e la vita di tante e tanti.

Lì nel 2007 una frana simile, nello stesso periodo, aveva minacciato l’abitato storico (del 1600) di Giampilieri.Due anni dopo niente era stato fatto e Bertolaso il giorno stesso diede la colpa all’abusivismo. Li’ dove di abusivo non c’era nulla. Ma tanto c’era e c’e’ di incuria e di promesse non mantenute.

I comitati si battono per non far morire i paesi, per i diritti degli sfollati, per la sicurezza dell’abitare, contro le deportazioni. Era la prima volta che ci incontravamo ma, nonostante i diversi contesti e i chilometri che ci separano, le parole, le necessità, i bisogni sono incredibilmente simili alle nostre quotidiane lotte.

A Messina abbiamo rafforzato i legami con la Rete No Ponte che da anni si batte contro quest’opera inutile e dannosa e che oggi più che mai punta l’attenzione sulla reale priorità del territorio: la sicurezza contro il rischio sismico ed idrogeologico.

A Catania, a Palermo, a Messina abbiamo parlato con tante e tanti provando a raccontare e a tessere relazioni con il prezioso aiuto di Manuele Bonaccorsi, un giornalista che tra i pochi ha denunciato il “sistema” Protezione Civile, la sua trasformazione negli anni e il potere assoluto di cui in Italia gode Guido Bertolaso.

Poi siamo stati a Cinisi, e con gli amici dell’associazione Radio Aut e di Casa Memoria abbiamo ripercorso la vita di Peppino Impastato, le sue lotte, la sua iniziativa politica.

Ci hanno invitato al Forum Sociale Antimafia che si terrà a Cinisi il 7, 8 e 9 maggio a 32 anni dall’assassinio di Peppino.

Abbiamo scelto di tornare in Sicilia.

Lo faremo perché crediamo che oggi più che mai, e a L’Aquila più che altrove, è necessaria tenere alta l’attenzione sull’azione sui tentativi di infiltrazione mafiosa.

Lo faremo perché siamo convinti che oggi solo la partecipazione attiva della cittadinanza, la totale trasparenza dell’agire delle istituzioni sotto la costante pressione ed attenzione delle persone, può essere l’unico antidoto al malaffare, alle speculazioni e alla conseguente distruzione dei nostri territori.

E anche su questo fronte la ricostruzione dell’Aquila e del cratere non può essere solo una questione locale. Ma deve impegnare la parte bella e attiva del nostro paese. Che a Cinisi, anche quest’anno, tornerà, per far vivere nelle strade e nelle piazze la voce di Peppino e dei tanti che come lui hanno lottato per la giustizia sociale contro tutte le mafie.

Con le nostre parole, con la nostra musica, le rime, le nostre storie e le immagini che ci raccontano, quest’anno ci saremo anche noi.

E il 22 maggio gli amici di Peppino e l’associazione Radio Aut saranno ospiti a L’Aquila, per due giorni di confronti, esposizioni fotografiche, film e musica contro le mafie. Per non dimenticare, ma sopratutto, per continuare.

Comitato 3e32

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