Storify polemica asilo e capoluogo.it: spingendo oltre legale/illegale

Tutto inizia Martedì 30 Ottobre con questo articolo a firma A.L.  dal titolo eloquente: “Asilo Occupato si mangia a 3euro”  Sin dalle prime righe l’articolo si concentra in realtà sull’apertura del polo umanistico affianco lo stabile dell’asilo:

Al secondo giorno di università nella nuova sede del Polo umanistico in Viale Nizza il problema del vitto per gli studenti nella cattedrale del deserto è risolto.

All’asilo infatti è in corso il festival culturale “terre nude” che vede coinvolti vari professori universitari proprio di lettere come si può vedere nel programma. Altre testate ne raccontano dettagliatamente il suo esito nel merito cosa che a ilcapoluogo.it non sembra interessare minimamente continuando sulla strada della crociata contro l’asilo.

Il giorno seguente infatti esce questo articolo e quello seguente esce quest’altro articolo in cui si intervista il consigliere di La Destra Luigi D’Eramo noto per l’avversità all’asilo Molto interessanti le sue ultime allarmanti dichiarazioni:

“Dentro l’asilo occupato sono presenti delle realtà politiche in veri e propri comitati”

e questo evidentemente non va bene al pensiero unico sopratutto quando grazie all’asilo fuori sede, terremotati, precari e comitati iniziano a parlarsi e a scoprire molte cose in comune.

Mentre il sindaco Cialente  nello stesso articolo con atteggiamento da padrino assicura che manderà ” i suoi a controllare”.

L’asilo occupato dirama allora la seguente nota su FB 

La nota viene condivisa 21 volte e sono molti a commentare tra cui Davide.

 

L’asilo diffonde anche un video di scherno in cui si mostra per la prima volta “la mensa” per dimostrare che non è una mensa e si cercano di farsi due risate perché tutti crediamo che questa storia vada prese in tal modo

 

Intanto esce un altro articolo al consigliere della lista civica di Appelo per L’Aquila che dichiara di aver mangiato da sempre in posti occupati e non esser contrario ad un servizio popolare per gli studenti. Per questo viene preso come l’alieno di Blade Runner che ha visto cose che voi umani…

Intanto l’account asilo pubblica la moneta dell’asilo occupato

 

 

Ma il video fatto “per ridere” e l’ironia in generale non devono averle prese bene  al capoluogo.it che si inventa di sana pianta che quella del video è una risposta pubblicandola in un nuovo articolo ,il quinto, in mezzo la solita cornice legalista per ribadire la sua tesi

Il tutto sembra quantomeno fuori le righe. Scopriamo di avere tra i nostri contatti facebook l’articolista degli articoli in questione e decidiamo di mettere tra i commenti della notizia postata sulla sua bacheca la seguente lettera

 

di cui facciamo anche una nota.

 

Sia la nota dell’asilo che la lettera di 3e32 vengono postate come commenti al capoluogo.it scrivendo che queste sono le nostre parole

 

 

Il tutto ha molte condivisioni e molti commenti tra cui il più signficativo è quello della direttrice responsabile de ilcapoluogo.it che dimostra di aver compreso il carattere civile  e propositivo con cui ci rivolgiamo al nostro contatto fb nonostante il montare della polemica. E sembra avere tutta l’intezione di smorzare

 

Commento a cui l’account asilo si permette di rispondere di seguito in questo modo

 

Ovviamente  vari commenti personali si diffondono nel recinto di FB dove avevamo finora volutamente tenuto la polemica ad esclusione del portale capoluogo.it  che non riteniamo una testata particolarmente letta e influente. Commenti di vario tipo per lo più in nostro favore si moltiplicano in varie pagine e a vario titolo. Di cui solo un thread nella pagina Fb de ilcapoluogo è forse degno di nota ed è l’unico altro che vede un intervento dell’account dell’asilo

 

…sembrerebbe tutto finito. E’ invece manca il colpo di scena il sesto articolo “asilo occupato: polemiche e offese su facebook” che ovviamente schizza subito tra i più letti della giornata sul portale. Nell’articolo la stessa direttrice responsabile del commento sopra afferma:

Il comitato 3e32 e gli occupanti dell’Asilo si sono rivolti direttamente all’autrice dell’articolo per manifestare il loro disappunto. L’hanno attaccata e offesa su facebook in commenti irraccontabili.
Trovo tutto questo disdicevole ed offensivo. Un comunicato stampa sarebbe stato molto più efficace quanto più serio.
L’insegnamento che traiamo da questa esperienza sconcertante è che all’Aquila bisogna stare in silenzio.
Omertà totale anche davanti all’evidenza.

e poi ancora a ribadire:

Si possono occupare gli stabili ma non le menti degli altri.
Libertà di pensiero e di espressione.
Questa è democrazia.

Le attività sociali e culturali organizzate all’interno dell’asilo, possono essere di grande pregio, ma perdono tutto il loro valore poichè incastonate in un contesto di illegalità totale:

1. struttura inagibile;
2. occupazione abusiva di struttura pubblica;
3. sofisticazione di alimenti senza permessi igienico sanitari;
4. illecito fiscale: acquisizione di denaro senza il pagamento delle tasse;
5. personale volontario a disposizione della cucina e delle attività interne all’asilo senza copertura assicurativa, senza Inail e senza registrazione all’Inps, cioè persone che prestano la loro opera per una associazione a nero.

Ovviamente l’articolo genera commenti sul facebook de il capoluogo

 

e sul loro sito

 

Insomma la redazione ha tuonato parlando di offese e smentendo se stessa che prima aveva parlato di “belle parole”. Anche l’accusa di non aver fatto un comunicato “perchè sarebbe stato più serio” non la troviamo corretta. Abbiamo parlato solamente dagli account dei social network perché “la notizia” non ci sembra abbia coinvolto altri media. Come fuoriuscito dai commenti ci chiediamo perché l’articolista e la redazione nei suoi sette articoli in sei giorni sull’argomento (sic!), non abbia voluto sentire da subito anche la voce dei diretti interessati referenti del festival “terre nude” e si sia disinteressata totalmente  a conoscere la situazione in cui si è trovata venendo all’asilo senza qualificarsi. Non possiamo nascondere che il nostro giudizio in merito è quello di pessimo giornalismo. Come richiesto, alcune delle nostre note e dei nostri commenti potevano essere inseriti negli articoli de ilcapoluogo.it che invece ha arbitrariamente pensato di inserire un video pubblicato su altri canali e che non era in nessun modo una risposta diretta. Insomma non ce l’ha chiesto ilcapoluogo.it  di fare quel video, come non ha voluto sentire e pubblicare in nessun momento la nostra voce e la nostra versione quando e nei modi opportuni. Semplice diritto di replica.

Per tornare nel merito dell’ultimo articolo sopra, lo troviamo particolarmente scorretto e rimandiamo le accuse al mittente. E’ il capoluogo che ha rifiutato la discussione, noi non siamo stati mai offensivi nei confronti di nessuno e, prendendo voce sui social network, abbiamo risposto alla testata direttamente sul terreno della comunità  cui fa riferimiento come testata web di informazione e che in questi giorni vi ha probabilmente letto  più del solito grazie a noi.  Il Capologo ha inizizato riportando una notizia sbagliata e incompleta e ha deciso, con un articolo che sa di avvertimento, di chiudere la discussione quando stava per diventare troppo coinvolgente e scomoda per la testata web. Questo è un atteggiamento ottuso e autoriatario. Saremo messi al bando dell’illegalità per il capoluogo ma il coraggio di confrontarci lo abbiamo avuto e non partiamo certo da una posizione favorevole visto che il capoluogo ci  ve(n)de come dei banditi. A tal proposito rimaniamo dell’idea che i veri banditi abbiano altri nomi come Chiodi, Cialente, Bertolaso e molti di coloro alle loro spalle o dipendenze nella questione terremoto e ricostruzione. Difficile e scomodo però fare inchieste che li buggerino. Ci riteniamo soddisfatti se tutti questi articoli, note, commenti, condivisioni abbiano contribuito a sviscerare a più persone possibile la dualità apparentemente infrangibile di legale/illegale e aver fatto uscire che contraddizioni come l’occupazione a Viale duca degli Abruzzi sia un bene che esistano!  Altra, forse solo apparente, contraddizione che per noi esce da questa storia è che in questa L’Aquila 2012, stando così le cose, riteniamo più dignitoso continuare a essere “occupanti abusivi” che certi “giornalisti” locali.

Noi vogliamo reddito, diritti, ricostruzione per tutt* e non crediamo che tentare di salvarsi ognuno per conto proprio sia la via giusta. Spazi come l’asilo servono anche a dimostrazione vivente verso tutti i cittadini aquilani che i diritti stanno prima della legalità/illegalità e che qualcuno è disposto a mettersi in gioco per forzare questo muro pur di non farseli espropriare e pur conoscendo il prezzo da pagare.

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