Il 20 novembre continua a camminare…

Son passati pochi giorni dal 20 di novembre. Sembra già tanto. Questi sono stati i giorni e le ore passati a produrre video, diffondere foto, cercare, nel nostro piccolo e con in nostri strumenti, di diffondere quanto era successo sabato nella nostra città ignorato dai media nazionali.
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Crediamo che il fiume di gente che ha invaso le strade dissestate dell’Aquila il 20 novembre abbia rappresentato un momento eccezionale. Si sono riunite qui persone, associazioni, comitati e popolazioni da ogni parte d’Italia. Hanno affrontato, totalmente a loro spese, anche lunghi viaggi per difendere la nostra città e il nostro territorio. Per gridare che L’Aquila e i suoi borghi sono un bene comune, patrimonio collettivo dell’intero paese e che ricostruirli è un diritto inalienabile, una grande opera nazionale che riguarda tutti e nessuno si senta escluso.

Ma decine di migliaia di persone e di voci hanno anche gridato e mostrato al mondo che L’Aquila parla anche di tutti quei territori che ovunque nel paese sono aggrediti da scelte imposte dall’alto, da opere inutili, dalla mancanza di confronto con le popolazioni che quei territori li abitano.

Hanno coscientemente gridato “mai più senza di noi”! Siamo noi, i cittadini attivi, autorganizzati e consapevoli,  l’unica risposta ad un paese che continua ad ignorare i bisogni reali, che trema e crolla.

Chiedendo una rinascita del nostro territorio anche sociale ed economica abbiamo parlato della necessità di uscire dalla crisi senza continuare a chiedere sacrifici ai più deboli, a chi ha già perso tanto se non tutto.

Quanto è successo qui sabato 20 è straordinario anche perché non era scontato. Non era scontato andare oltre il compatimento televisivo e degli sms a comando ma anzi immaginare ed iniziare a costruire un’unità d’Italia vera e solidale.

Sabato qui c’era la parte migliore del nostro paese e ci siamo sentiti partecipi di un pezzettino di storia da costruire insieme.

Grazie alla gente di Napoli e della Campania, che in questi anni e in questi mesi ci ha insegnato tanto nella ostinata determinazione nel difendere il territorio e la salute dei cittadini

Grazie alla gente di Firenze che in questi 19 mesi ha fatto costante e corretta informazione con decine di iniziative in terra toscana, ha dato vita ad una rete di gruppi d’acquisto solidali che hanno sostenuto progetti per la rinascita di pezzetti del nostro territorio

Grazie alla gente di Roma, sempre presente, che da tempo, e prima che noi ne fossimo consapevoli, ha capito che L’Aquila è il paradigma di un diritto all’abitare che va oltre l’avere un tetto sulla testa.

Grazie alla gente di Vicenza che ci ha mostrato cosa significa “società in movimento” e che oggi sta affrontando una nuova emergenza nel suo  territorio e che nonostante questo sabato 20 ha scelto di essere ancora una volta al nostro fianco.

Grazie ai siciliani che lottano tutti i giorni contro mafie e speculazioni, contro la devastazione del territorio che inesorabilmente porta a tragedie tanto annunciate quanto evitabili.

Grazie ai milanesi che stanno lottando contro l’ennesimo “grande evento” inutile e dannoso: l’Expo 2015

Grazie ai valsusini che ci insegnano tutti i giorni come difendere il territorio metta le basi ad un nuovo modo di intendere le comunità

Grazie agli studenti medi, anche a quelli aquilani, che negli scorsi mesi hanno dato vita a occupazioni e mobilitazioni. Il futuro è vostro e ve lo state riprendendo.

Grazie agli studenti universitari che sono venuti a L’Aquila nonostante sia per loro il momento di una dura lotta contro il ddl Gelmini e che in questi giorni stanno ricevendo come risposta solo violenza alla loro richiesta di un’università pubblica, di qualità e per tutti.

Grazie a tutti. A chi ogni giorno si batte per i diritti nella propria terra e ha capito che siamo tutti NOI l’unica risposta.

Che ha capito che se l’Italia perde L’Aquila, perdiamo tutti.

Il 20 novembre deve continuare a camminare. Non si ferma qui.

In questa città e in questo territorio abbiamo scelto di riprenderci il futuro e lo facciamo tutti i giorni dando vita ad esperienze concrete e reali di democrazia partecipativa e diretta.

Per questo abbiamo scelto di scriverci da soli una legge organica di iniziativa popolare che permetta di ricostruire il nostro territorio, trovando anche i fondi necessari, che ci sono. Ma che parla a tutti di prevenzione dai disastri ambientali e sismici che colpiscono l’intero paese.

È uno strumento che deve essere di tutti. E che nei prossimi mesi ci permetterà di incontrarci ancora nelle strade e nelle piazze dell’Italia che resiste.

 A presto, a prestissimo.

RIPRENDIAMOCI LE CITTA’

RIPRENDIAMOCI I TERRITORI

RIPRENDIAMOCI IL FUTURO

Comitato 3e32

L’Aquila


3 commenti

  1. Io c’ero ALLA MANIFESTAZIONE nazionale DEL 20 novembre SOS L’AQUILA CHIAMA ITALIA. Sono ritornato dopo esserci stato in bicicletta l’ultima settimana di maggio, non solo per spingere più in là le macerie, per dare luce ai vicoli, di una città ancora senza vita, assente, muta, cadente…ma anche per riabbracciare l’impegno degli Aquilani, dei volenterosi compagni e compagne di “case matte”, delle tante donne con le carriole, dei famigliari delle vittime. Mi sono ritrovato con l’Italia delle macerie e degli sconfinati dolori. Lacerazioni che non hanno tempo, mutilazioni che restano, cicatrici in un corpo piegato dagli affanni e dagli inganni del potere. Una grande manifestazione di popolo ha sparagliato le regole delle cricche, dell’imposto, delle zone rosse. Una prima ribellione, una riscossa della città ancora parziale, ma sufficiente per dare speranza a chi lotta in prima fila da quel drammatico 6 settembre. L’orologio della storia è fermo a L’Aquila alle ore 3,32, ma altri orologi in tanti campanili, piazze, stazioni(Fontana, Italicus, Loggia, Bologna)oltre a parti di un’Italia perseguitata dai potenti di turno, dall’uso ignobile della politica, dalla prepotenza delle istituzioni, sono fermi, in attesa di una giustizia e di una ricostruzione, che, se sarà, sarà solo di popolo. C’erano lacrime di rabbia in quei volti del corteo così giovane e femminile in via xx settembre. Volti sinceri, vite oneste di chi si mette in gioco, di chi non si nasconde, di chi soffre l’indifferenza di un paese distratto, di una politica menzoniera ancora potente anche se disprezzata. C’erano politici presenti ALLA MANIFESTAZIONE ma io fossi loro sprofonderei. LORO sono bravissimi a dimenticare quello che hanno promesso un minuto prima. Loro NON PERDONO MAI. Mentre una popolazione stremata ha la vita grama, senza lavoro e soldi, c’è chi l’oltraggia con proclami e false promesse, per sistemarsi, per sfruttarla, per derubarla. Rose di memoria e di speranza nel corteo. Un’Italia sofferente ha sfilato per il centro de L’Aquila, sfidando le intemperie, lo ha liberato dai lucchetti delle zone rosse. Ha chiesto ad alta voce impegno e sostegno. In piazza Duomo c’è la fila sotto il tendone de “riprendiamoci la città” per firmare la legge popolare che tolga il potere della ricostruzione dalle mani della Protezione Civile e l’affidi a quelle dei Comuni, sotto la vigilanza dei cittadini. Lo faccio anch’io. Dal palco si susseguono gli interventi dei famigliari delle vittime delle varie tragedie d’Italia. Urla di dolore dei sopravvissuti(L’Aquila, S.Giuliano, Viareggio,…), urla di chi resiste e lotta contro la barbarie dell’olocausto ambientale(Terzigno, Valle Susa, Dal Molin, No Ponte, ecc.). Chi ama la vita per come ci è stata data, ama e difende la natura perchè ci permette di viverla e non crede ai tavoli PERCHE’ SONO RITI DI MENZOGNA, SONO PROCEDURE PER TENERE IN PIEDI LO SCANDALO DI UNA SOCIETA’ INVAGHITA DEL POTERE, UNA SOCIETA’ CHE HA VOLTATO LE SPALLE AGLI ULTIMI E AGLI UMILI, in questo balletto della cenere che è la democrazia italiana .
    La vita è tale quando è vissuta nell’impegno, anche se svagato, nell’esposizione coraggiosa di ogni essere umano. Questo mi è parso standoci dentro l’intimo del corteo ancora senza voce, che non cerca rappresentanza, che non vuole essere affiliato a niente e nessuno ma che vuol uscire dalla marginalità regionale. Non si può respirare con i lucchetti alle gambe e ai polmoni, non si può amare ed essere amati con l’antifurto sempre inserito.
    Antonio Marchi-trento

  2. Grazie a voi del 3e32 che continuate a lottare per la nostra città, anche quando intorno sembra esserci il silenzio della rassegnazione. Voi riuscite a scuotere coloro che, prima colpiti e poi delusi, sembrano dimenticare i propri diritti.
    L’Aquila ha bisogno di raccogliere intorno la gente che sa di non dover abbassare sempre la testa, di dover lottare, di far sentire la propria voce soprattutto quando il bavaglio sembra stringersi sempre di più.
    Insieme, come il 20 novembre ha dimostrato, ci potremo far sentire.
    Grazie a tuitti coloro che hanno capito che solo tutti insieme possiamo combattere contro il pugno del potere. Ma ora non bisogna fermarsi!

  3. io c’ero e sono stata felice di aver dato il mio piccolo contributo al corteo che era grandissimo, tante tante persone… ho visto facce vere, persone che sfilano, senza simboli di partito e questa cosa era fortissima, era emozionante vedere finalmente la gente che si riappropria di quello che è suo : la strada, la voce, la piazza.
    …. volevo poi ringraziare tutti quelli che hanno fatto l’intervento sul palco, perchè sono state parole vere e belle e piene di amore per la vita, piene di speranza. un grazie particolare ad Antonello Ciccozzi per il suo intervento che mi ha commosso moltissimo.
    ciao a tutti
    Francesca

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