Nelle ultime settimane alcuni dei muri di CaseMatte hanno cambiato volto, sono stati arricchiti da nuovi colori, nuovi personaggi, nuovi significati. L’abbiamo fatto tante volte in questi anni. La street art è effimera, è fatta per essere apprezzata per un tempo limitato, per poi lasciare spazio ad altre immagini, altre mani che hanno qualcosa da dire.
Stavolta però la scelta di sostituire i murales che abbelliscono CaseMatte è stata sollecitata da un atto vile, che con l’arte ha poco a che fare: l’opera di BibiQueen e quella di Er Pinto e Mattia Yest Art – realizzate durante l’ultima edizione del Reacto-Fest nel 2021 – sono state deturpate, nottetempo, da alcuni fascistelli, in cerca del loro effimero momento di gloria.
Pezzi d’arte che, oltre ad abbellire oggettivamente un angolo dell’ex ospedale psichiatrico lasciato all’abbandono, vengono visitati ogni anno da numerosi amanti di street art, che per vederli accorrono anche da fuori regione, contribuendo a un’immagine positiva della città. Opere d’arte rovinate con simboli e scritte la cui idiozia senza senso si spiega da sola con le immagini.
È stato violato lo spazio che rendiamo vivo da ormai quasi 14 anni: quelle mura, attraversate nel tempo da migliaia di persone, sono parte della città, oltre che di noi. È stato disgustoso ritrovare simboli fascisti e nazisti in un luogo di libertà e resistenza antifascista come Casematte che, ricordiamo, sorge non a caso all’interno delle mura di un ex ospedale psichiatrico dove, sempre di notte, sono state realizzate delle svastiche.
Sono mura queste che custodiscono la storia del ‘900, un secolo che ha conosciuto drammaticamente l’istituzione totale e in cui vedere simboli del genere fa malissimo, quando dovremmo invece prenderci la responsabilità di tener viva la memoria. E questo noi vogliamo fare e abbiamo sempre fatto. Affinché nn accada più ciò che la storia ci ha insegnato essere “banalmente” il male.
È importante ribadire che quanto accaduto è stato un attacco anti-culturale non solo verso la realtà di CaseMatte, ma contro i valori antifascisti e democratici della resistenza. D’altronde il fascismo è sempre antipensiero perché rifugge la complessità, puntando a distruggere la cultura altrui, ancor di più ora che la destra neofascista governa e cela sempre meno la sua natura autoritaria e antidemocratica.
Non è un caso, infatti, che questi sfregi siano stati fatti a ridosso della parata dello scorso 25 aprile, in cui oltre 500 persone di diverse età, generi ed etnie, si sono riversate per le strade in un rito collettivo di liberazione e partecipazione dall’evidente impatto politico. C’è chi sfregia e chi invece sta per strada con gioia e determinazione.
Lo sfregio ai murales di CaseMatte è solo la punta dell’iceberg di una società che è sempre più legittimata, da chi ne sta ai vertici, a negare e denigrare i diritti altrui. Le persone in Italia sono sempre meno libere: si mette in discussione la libertà delle donne di gestire il proprio corpo e di essere o meno madri, vengono negati i diritti delle famiglie omogenitoriali, dei migranti, delle persone povere e più vulnerabili.
Noi invece ripudiamo ogni forma di oppressione. Crediamo che la politica debba impegnarsi, dal basso, nella costruzione quotidiana di una libertà il più possibile inclusiva, di bellezza e quindi di diversità. Proprio come i nostri murales sfregiati, che rinascono adesso con nuovi colori.
Un ringraziamento alle/agli artist? Alessia Ianni, Miss Cyborg, Kompz e Idro.
Nelle foto il prima – disegni sfregiati – e il dopo – i nuovi murales.