Sotto taglia

Le scritte nella notte sulle nicchie restaurate. Un conflitto generazionale che ha segnato la città. Mccm da parola ai vdk

Giorni fa in seguito alle svariate e forti reazioni successive all’imbrattamento delle nicchie di San Bernardino appena restaurate, dissi in giro che mi sarei voluto mettere a disposizione dei ragazzi braccati e sotto accusa, come semplice canale per fare uscire anche il loro punto di vista, qualora ne avessero avuto uno in merito alla vicenda e volevano comunicarlo.

Dopo qualche altro giorno mi arriva una chiamata:

”Sono Vdk” – mi dice un ragazzo.

“hai anche un altro nome ” gli ho chiesto subito.

“no tu chiamami Vdk e basta”.

Quella che potete leggere qui sotto quindi è un’intervista a Vdk, una delle sigle (tags) comparse notte tempo sulle nicchiette. Da parte mia non c’è alcun proposito di esaltare il gesto che molti writer più anziani hanno mal visto in città.

Il senso di questa intervista piuttosto è di aiutare un po’ tutti a capire cosa succede a L’Aquila e chi siamo; di tentare di raccontare il conflitto generazionale che vi è in atto, perso tra mille altri conflitti. Ma se gli altri rimangono come ovattati, sedati o taciuti con la vicenda delle nicchie quello generazionale è uscito fuori in maniera lampante. Sarà stato “merito” degli adulti che non si sono fatti scrupoli ad essere “per la prima volta politicamente scorretti” a.k.a. a lapidare un gruppo di ragazzetti che il pubblico non saprà mai chi sono (per fortuna), che non votano, e che sono indifendibili insomma.

MCCM vuole dare loro una, forse, inaspettata possibilità di rispondere. Per noi è naturale, va da sé. Nei luoghi che abbiamo liberato dopo il sisma, dove varie generazioni stanno sbocciando e crescendo, è stato sempre possibile parlarsi tranquillamente, contaminarsi senza tutta la paura che invade le relazioni fuori da qui.

E che sorpresa è stata per me parlare al telefono con questo ragazzetto, più sveglio e sensibile di quello che mi aspettavo allo stesso tempo testimonianza diretta della generazione aquilone.

Vdk ovviamente è un anti conformista, proprio un bel tipo. Un ragazzo che si informa, attento, che segue la politica e ha le sue idee, già disilluso. Più disilluso direi della media dell’assemblea cittadina e dei comitati. Quello che più mi sorprende mentre ci parlo è di trovarmi in sintonia con lui. Mi da profondamente piacere, non me lo aspettavo davvero.

La prima cosa che mi viene da chiederti è se ti senti rammaricato per ciò che hai fatto e se ti aspettavi una reazione così enorme.

No non me l’ aspettavo. Io l’ho fatto spontaneamente senza pensarci. Non sapevo neanche che ci fosse stata un’ inaugurazione. Poi, a freddo, ripensandoci molto sopra, mi sono detto che ho fatto una cazzata, lo so. Allo stesso tempo però sono arrivato anche alla conclusione che l’ho fatto per un motivo, perché quel luogo io e la mia generazione l’abbiamo sempre visto così, quindi perché non continuarlo a vedere così? Alla fine è frequentato da noi ragazzi. Alla fine ciò che ho fatto è una forma d’arte, un monumento storico sopra un monumento storico. Perché la storia la deve fare solo il sindaco? Per noi giovani è importante è come conquistare un territorio.

Altrimenti le nicchie sembrano vuote, il nulla. Delle scalinate e niente, invece prima erano piene di scritte che facevano capire che lì qualcuno aveva vissuto qualcosa, espresso la sua arte o la sua rabbia. Noi abbiamo fatto le tags lì per ridare inizio a questa usanza.

Esattamente cosa vuol dire per te fare una tags?

La tag nell’hip hop è una firma per far vedere che quel luogo è di quel writer e che c’è passato. Volevo anch’io un posto e ho voluto ricominciare dalle nicchie questo percorso perché voglio far diventare quel luogo un luogo per noi ragazzi per il nostro stile di vita rapper che è meglio dell’Aquilone ..qui non si fa mai un cazzo…non si muove mai nessuno… e l’ho fatto.

Come hanno reagito i tuoi coetani?

Tra i miei amici qualcuno mi ha detto che sono pazzo, altri mi hanno detto “sei diventato famoso”. Non sono incazzati, direi che mi hanno appoggiato. Qualche altra crew è incazzata invece perché hanno indagini aperte pure su di loro o ritenevano che quello era un luogo storico da non toccare e basta. So che anche i fasci mi cercano. Sono stato in paranoia. Poi quando ho saputo che c’era anche qualcuno che mi sosteneva, ho capito che non sono l’unico a pensarla così e quindi magari sono loro che si sbagliano.

Che ne pensi della taglia che è stata posta su di te dal sindaco Cialente?

La taglia è un’infamia ma non mi ha ferito tanto, anzi mi ha fatto divenire più conosciuto. Mi ha ferito chi come l’assessore Pezzopane, mi ha dato del vandalo. Io non volevo fare uno sfrego nei confronti della città. Anche se volessi esprimere qualcosa che vada contro L’Aquila non lo farei su un monumento. Io non scriverei niente in genere su un monumento storico.

Le nicchie non sono un luogo storico qualunque. Non mi salta proprio in mente di andare a scrivere alle 99 cannnelle perché lì prima non c’era niente ed è giusto che non ci sia.

Invece le nicchie le intendo diversamente. Io volevo dare una smossa ai ragazzi che vanno ripetutamente solo a L’Aquilone, al Mc Donalds o al cinema. I ragazzi che vanno a L’Aquilone non scrivono. Io invece cerco di distinguermi dalla massa ed essere me stesso.

Ti sei sentito incompreso?

Un po’. Non hanno voluto capire il nostro stile di vita che molti altri ragazzi non hanno il coraggio di viversi per le raccomandazioni alla Cialente. Allo stesso tempo io mi prendo la responsabilità di ciò che ho fatto ma quelli della mia crew si sentono complici. Chiedo scusa per le persone che si sono sentite offese per l’opera d’arte ma ripeto, la mia generazione vede quel luogo così e vogliamo che continui ad essere così.

Hai in mente qualcosa?

Avevo pensato a due cose. Una è che mi sarebbe piaciuto se con tutti i ragazzi che mi sono stati solidali fossimo andati in questura ad autodenunciarci dicendo “siamo tutti vdk”.

L’ altra idea che mi era venuta è stata di tornane di nascosto e ripulire tutto ma ho paura della vigilanza e cose simili.

Com’è la vita a L’Aquila pre e post sisma? Differenze?

Per certi aspetti L’Aquila ora è anche meglio. Prima del terremoto era più noiosa, almeno io non frequentavo molta gente. Ero più a casa a studiare. Dopo il sisma hanno aperto nuovi spazi come CaseMatte e Asilo ed è meglio.

Per altri aspetti invece se prima non c’era niente adesso ancora di meno. Non mi piace che L’Aquila sia un paese fatto principalmente di mentalità chiusa e persone che parlano e parlano… Non mi piace proprio che il motivo per cui ora stanno piazzando telecamere dappertutto è perché gli aquilani sono così. La mentalità dopo il sisma non è cambiata ma è rimasta sempre la stessa.

A L’aquilone – luogo che sartuariamente frequento – sono sempre questione di botte, razzismo, storie di ragazze. Se mi devo rovinare la vita allora me la rovino come me la sono appena rovinata con le nicchie piuttosto che a fare a botte coi truzzi.

Qua a L’Aquila ora non si capisce niente, tutto esiste e non esiste. Già prima non esisteva, ora esiste perché ha fatto il terremoto ma non funziona un cazzo. Facendo la cazzata che ho fatto mi sono voluto anche riferire alla società d’oggi che è di merda allora ho fatto un pezzo di merda. Non lo dico per fare il rivoluzionario ma è quello che i ragazzi pensano e non dicono perché al giorno d’oggi tutto è illegale e non si può neanche parlare liberamente.

Ti senti un artista?

Io verso tutte le cose che faccio ho sempre avuto un atteggiamento poco rigido, anche rivoluzionario, pensando in tutti i modi. Facendo le cose con il cervello e non la potenza dittatoriale come Berlusconi.

Con la musica poi mi sento una cosa sola, passo più tempo ad ascoltare musica che a studiare.

Che idea ti sei fatto di questi due anni post sisma?

Cialente si crede di essere sto cazzo ma è sindaco di una piccola città -buco di culo

Gli aquilani si sono sentiti come se potessero svoltare qualcosa, come col G8. Ma a che cazzo serviva…solo a Berlusocni per far credere a noi che lui è buono e far vedere agli altri come Obama noi poveretti, grati verso il benefattore.

Senti vdk ma come faccio a sapere che ho parlato davvero con te?

Non saprei, fidati.

Ho un idea migliore. Sta notte lascio un posto aperto a CaseMatte, facci la tua tags…sulla lamiera non è un problema. Però non sbracare per tutta la parete che alle nicchie hai sbracato…

Ok vabbene

Leggi anche gli articoli:

su taglia e repressione: http://www.ilcapoluogo.com/News/Attualita/Nicchie-di-San-Bernardino-una-taglia-per-i-vandali-53195/(language)/ita-IT

Le riflessioni del ricercatore di antropologia Antonello Ciccozzi: http://lacittanascosta.blogspot.com/2011/05/le-nicchie-dellidiozia-nella-citta-che.html

Il comunicato dell’asilo occupato http://asilo.noblogs.org/post/2011/05/25/sono-tutti-impazziti-no-a-repressione-taglie-e-videosorveglianza/


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