Dopo una marea di promesse, proclami e finti inviti alla mobilitazione, finalmente il teatrino sui fondi per il centro storico, tra enti locali e Governo è arrivato ad una conclusione chiara: neanche quest’anno la ricostruzione delle nostre case, dei nostri borghi, delle nostre piazze, partirà.
Il governo ha scelto di sacrificare L’Aquila, per loro è più importante la TAV, gli F35, le banche ed i mercati.
I partiti che lo sostengono ne sono pienamente responsabili, ed è inutile che a livello locale provano a nascondersi dietro dichiarazioni ipocrite. Ne sono pienamente complici, questo è innanzitutto il loro fallimento.
Sono fondamentali Fondi e tempi certi per la ricostruzione, ma anche e soprattutto COME si ricostruisce. Finora si è anteposto l’interesse e ed il profitto di pochi ai diritti di tutt*
– Diritti: siamo stanchi di dover manifestare (e prendere denunce), solo per vederci riconosciuto ciò che ci spetta. Chiediamo certezza di risorse e di diritti: in parlamento giace abbandonata la nostra proposta di legge di iniziativa popolare e tassa di scopo, è ora di discuterla ed approvarla.
– Lavoro: Proponiamo di prendere una percentuale dalla riduzione degli sprechi (CAS, puntellamenti, alberghi), dalla lotta all’evasione, dalle parcelle per i grandi appalti per la ricostruzione, per creare un fondo che favorisca l’occupazione giovanile
– Sicurezza: siamo contrari ad una ricostruzione fatta di rattoppi, non possiamo riconsegnare alle generazioni future una città che potrebbe essere distrutta nuovamente dal prossimo terremoto
– Ambiente ed il risparmio: Oggi la legge impone di costruire abitazioni dotate di energie rinnovabili e risparmio energetico, a L’Aquila non la stiamo rispettando, perdendo l’opportunità di migliorare la qualità dell’ambiente, delle nostre vite e delle nostre bollette
– Il Sociale: la ricostruzione non è solo un processo materiale, è un obbligo etico, sociale e culturale. La città deve essere ripensata a partire dai bisogni dei suoi abitanti, delle relazioni sociali, dei giovani, degli studenti e del ruolo dell’università.
– Trasparenza: è intollerabile che alcune ditte e progettisti prendano talmente tanti lavori da non essere poi in grado di realizzarli. Serve maggiore chiarezza sui controlli e la lista delle aziende “pulite”.
Invitiamo tutta quella parte di città che non vuole rassegnarsi alle menzogne ed agli interessi di questa classe politica, a confrontarsi ed a discutere insieme sulle prossime azioni per fare capire a questo Governo e a chi lo rappresenta, che noi non ci arrendiamo.