14 novembre assemblea pubblica presso la Facoltà di Lettere in occasione della mobilitazione europea

14 Novembre anche L’Aquila protesta!
Assemblea + corteo per le vie del centro.
Senza diritti ne ricostruzione, ora e sempre ribellione!

MERCOLEDì 14 NOVEMBRE ore 10,30 NUOVO DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE  (Ex Ospedale San Salvatore – L’Aquila)

Il 14 novembre in occasione della mobilitazione europea contro le politiche di austerità di cui il governo Monti è perfetto attuatore lanciamo un’assemblea pubblica presso la Facoltà di Lettere.

Invitiamo gli studenti, i lavoratori, i precari, i disoccupati di questa città massacrata dalla crisi a partecipare e confrontarsi.

I tagli dell’Austerity coinvolgono tutti i settori della vita e del lavoro (dalla scuola, alla ricerca, alla sanità, all’occupazione…) e si ripercuotono come sempre maggiormente sui settori popolari e le classi meno abbienti. Colpiscono tanto più qui a L’Aquila, epicentro della crisi, e terreno di sperimentazione di politiche repressive, dove avere un reddito è ormai un diritto di pochi.

Mercoledì 14 novembre contrapponiamoci all’austerità e ai suoi governi! Dietro l’alibi dei “mercati” il governo Monti attacca l’istruzione pubblica, welfare, diritti (compresi i diritti delle popolazioni terremotate a cui viene chiesto di restituire quel poco che è stato conquistato con battaglie di anni), e nel frattempo compra gli F35 ad un costo folle, và avanti con la follia della TAV e spende miliardi per salvare le banche.

E’ necessario muoversi o la situazione non cambierà se non in peggio. Per questo bisogna tornare ad incontrarsi, parlare e decidere uscendo ognuno dalle proprie micro-vertenze particolari per unire insieme le forze e rivendicare tutti i diritti che puntualmente ci vengono negati e riappropriarsi dei bisogni e dei desideri sottratti in questi anni di crisi.

Iniziamo da questa assemblea per sperimentare un confronto profondo per la costruzione di una rete capace di resistere e combattere la crisi a partire dal nostro territorio.

Non permettiamo che qui, come in tutta Europa, si scatenino guerre tra poveri necessarie per mantenere i privilegi di pochi. Il tutto per la gioia della troika e di chi vorrebbe farci pagare il suo debito!


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