Le mancate risposte del Prefetto Gabrielli

Apprendiamo dalla stampa che il Prefetto Gabrielli ha annunciato querela nei confronti del settimanale Left che si è permesso in un articolo di criticare il suo operato.
Agli autori dell’articolo esprimiamo la nostra massima solidarietà.
Nella conferenza stampa il Prefetto si è scagliato anche contro il nostro Mattia Lolli, reo di essere figlio di un deputato:
“Io dico al giovane Lolli che da figlio di operai ho sempre diffidato di due categorie di persone: quelle che parlano per slogan e quelle che fanno i rivoluzionari avendo le spalle coperte”.
Ma cosa avrebbe detto il “giovane Lolli” per meritarsi una reprimenda personale addirittura da un Prefetto (ma era mai successo in Italia)?
Lolli ha semplicemente ricordato che in un incontro del giugno 2009, il Gabrielli si era impegnato a consentire senza alcuna limitazione libere assemblee dei cittadini nelle tendopoli e distribuzione di volantini. Come del resto la Costituzione prevede tra i diritti fondamentali. E che detto impegno non è stato onorato.
Il Prefetto potrebbe o smentire che non fu preso da parte sua nessun impegno (ma ci sono almeno una decina di presenti all’incontro che possono confermare) o che l’impegno di libere assemblee è stato onorato (ma ci sono ore di filmati che documentano l’impossibilità di tenere assemblee e distribuire volantini nelle tendopoli).
Ci chiediamo quindi, cosa c’entra l’albero genealogico con gli impegni non rispettati dal Prefetto?
Da figli dei nostri padri impiegati, operai o deputati che siano, abbiamo imparato a non fidarci di chi non rispetta gli impegni, di chi calpesta i diritti e le libertà costituzionali di cui dovrebbe essere geloso custode.
Ovvero delle persone poco serie che screditano le Istituzioni.

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