Sulla manifestazione pro-Bertolaso di domenica scorsa…

Una manifestazione così orrenda a L’Aquila forse non si era mai vista. Vabbè che salvo il periodo post terremoto non ce ne sono state poi così tante ma quella chiamata domenica dai consiglieri comunali Verini, Tinari e Colonna  presso la villa comunale è storica nella sua drammaticità.

Circa duecento persone senza nessuna idea e nessuna proposta, sono stati messi lì solo per ringraziare il capo e gridare “vergogna” allo scomodo film di Sabina Guzzanti.

“…e Bertolaso dovete ringraziare”  legge rigidamente dalla sua orribile “poesia” un volontario in divisa gialla nella prima parte della manifestazione. Non si capisce però cosa dovrebbero fare gli aquilani oltre a ringraziare Bertolaso: il “guerriero” come dice il sindaco di Capestrano, o l’ “uomo con le palle” per una signora siciliana arrivata apposta per la giornata.

In questo modo ha finito per esplicitarsi in pieno – in maniera piuttosto pericolosa per Bertolaso stesso –  grazie a questa manifestazione il tipo di potere pastorale esercitato dal capo della protezione civile per dieci lunghissimi mesi: “un padre di famiglia che si è occupato di noi”. Viene ribadito l’assunto che criticarlo vuol dire essere una “minoranza urlante” e quindi degli “ingrati”. Si può dire solo grazie e inneggiarlo. Altrimenti “Vergogna”. Strano concetto di libertà e democrazia che finalmente e senza dubbi qui a L’Aquila termina l’equazione Bertolaso uguale Berlusconi.

Per l’occasione presente solo il peggio del peggio del volontariato. Fascisti frustrati giallo vestiti o indossanti panni da rangers americani. Da sempre vogliosi di emozioni forti e di situazioni che loro reputano di guerra/emergenza così da aver campo libero per annientare ogni residua forma di democrazia ed esercitare – finalmente – la loro piccola dittatura. Arrivati da tutta Italia per farsi ringraziare. Anche questa è stata ed è la protezione civile, che si appresta ad essere guidata dall’ormai ex-prefetto (guarda tu…) dell’Aquila Franco Gabrielli

Il clima d’odio in cui si è svolta la manifestazione ruotava principalmente sulla proposta  poi bocciata, del consigliere Verini di dare la cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso.

Odio che Verini più di tutti sta dimostrando coi fatti di voler cavalcare. Il suo intervento è stato il più incendiario e populista. Con gli occhiali da sole per meglio nascondere il suo arrivismo,  Verini ha fomentato i suoi cinquanta ultras arrivando fino a minacciare di togliere il tendone di Piazza Duomo.

Ma lo stesso Verini che urla di voler togliere l’unico luogo di confronto e proposta presente in città  più di una volta, come filmato anche da noi, in consiglio comunale aveva invece fatto delle accorate richieste sulla necessità di avere posti dove discutere.

In questo video Verini si lamenta anche della mancanza di confronto tra popolazione e i vari livelli istituzionali, sentendosi completamente bypassato come consigliere comunale dal commissario Chiodi, ossia il diretto successore dell’osannato Guido Bertolaso.

Nonostante la contraddizione però non rinuncia a quanto pare a farsi propaganda per bassi interessi che nulla hanno a che fare per il bene della città, e che invece giocano su sterili divisioni per avere facili consensi.

Nella stessa ottica Verini aveva presentato la cittadinanza onoraria a Guido Bertolaso, il fatto che non l’abbia ricevuta gli torna comodo. Nonostante il consiglio comunale sia stato in fin dei conti incoerente a non averla concessa  dopo la totale prostrazione e glorificenza mostrata per tutto il tempo al vecchio commissario tranne rare eccezioni – dargliela, in questo momento in cui San Bertolaso è indagato e pare molto vicino a un giro di imprenditori poco raccomandabili sarebbe stato  obiettivamente difficile.

Tornando al comizio del consigliere il film della Guzzanti (il secondo tema più importante della manifestazione) diventa il vero spauracchio per i bertolasisti senza-se-e-senza-ma del nuovo millennio. Così Verini arriva a dire che i suoi concittadini applaudono contro se stessi quando guardano questo film. Evidentemente avere una visione critica e coerente non è concesso per il moderato-aizza-popolo Verini.

Ricorda Verini “la stupefacente organizzazione del G8” che a molti altri aquilani è sembrata la presa in giro finale del terremotato e il modo di commissariare definitivamente il territorio aquilano.

Forse il commissariamento, l’esautoramento da ogni potere e quindi responsabilità  piace, in fin dei conti fa comodo. Le persone credono nel Re Bertolaso (uguale Berlusconi) che sa ben ricompensare i loro servitori locali!.  L’intervento di Verini termina in pieno stile Pdl ben imitando l’ultimo Berlusconni a San Giovanni, ponendo – dopo aver letto la delibera per la cittadinanza onoraria bocciata –  la domanda retorica:  “come votiamo rispetto a questa delibera? si si si si”

Che dire? Se  persone così siedono in consiglio comunale si spiega meglio come sia possibile “la dittatura della merda”.

Noi non ci arrendiamo.

Lascia un commento