Oggi per la prima volta in Abruzzo la Piazza ha chiesto le dimissioni di Gianni Chiodi…

Oggi per la prima volta in Abruzzo la Piazza ha chiesto le dimissioni di Gianni Chiodi dai suoi svariati incarichi di Governatore e Commissario.
Non l’ha fatto la Cgil Abruzzo che in maniera irresponsabile non è riuscita a pronunciare la parola “dimissioni” verso il governatore, il quale coi suoi toni pacati sta mettendo in ginocchio un’intera regione applicando senza scrupolo le ricette berlusconiane che ormai stanno portando il Paese allo sfacelo.
A chiedere le dimissioni è stata la rabbia di noi aquilani, che non possiamo permetterci di assistere alla morte sociale del nostro territorio a colpi di commissariamenti. L’abbiamo detto in tutti i modi: la città non c’è, il lavoro non c’è, le case non ci sono, l’ospedale non c’è, non c’è un idea di città. Tutti gli sforzi sono concentrati a favore degli interessi delle cricche, nonchè a frenare una rinascita autentica e dal basso.
L’avevamo avvertito: saremmo andati a dirglielo sotto casa e oggi l’abbiamo fatto. La casa in cui il governatore ogni sera torna dopo aver legiferato con l’ennesima ordinanza sulle nostre teste in nome dello Stato d’eccezione. Noi che al massimo possiamo tornare nelle c.a.s.e. che nostre non sono. Per questo abbiamo deciso di inaugurare così l’autunno caldo dell’Abruzzo, una possibilità di riscatto sociale che questa terra si merita. Una possibilità che può solo partire dal basso, dalle persone che vanno in piazza per rivendicare i propri diritti secondo i loro reali bisogni, senza troppe mediazioni.
I partiti e i soli sindacati infatti non riescono più ad essere sufficientemente incisivi. E’ ora che questo si capisca anche in Abruzzo. E’ ora che anche qui si costruisca un movimento di opposizione sociale che chieda – come abbiamo fatto oggi – le dimissioni del governatore e commissario Gianni Chiodi, finora troppo sicuro di restare al suo posto senza problemi.
Oggi è solo l’inizio. E’ necessario costruire i legami sociali che portino il dissenso e l’opposizione nelle piazze ed escano dalla rappresentazione del Consiglio Regionale. Oggi è bastato così poco per far sentire per la prima volta il fiato sul collo al governatore, dobbiamo continuare su questa strada.
Basta giochi sulla nostra pelle.

 

La videogallery della manifestazione
Il video della manifestazione


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