In questi mesi tante donne e uomini dell’Aquila hanno provato a riprendersi il loro futuro e il loro territorio. L’hanno fatto in mille modi: manifestazioni a L’Aquila, manifestazioni a Roma sotto i palazzi del potere, attraverso un lungo percorso fatto di assemblee cittadine, proposte progettuali e azioni concrete.
Da quasi due anni chiediamo prevenzione su tutti i territori d’Italia a rischio sismico, idrogeologico ed ambientale, chiediamo la fine dei commissariamenti ed un ritorno alla legalità e alla democrazia, chiediamo equità nel trattamento fiscale e misure per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, chiediamo certezze sui tempi e sui fondi per la ricostruzione della nostra città e di tutti i comuni colpiti, unica grande opera di cui questo Paese ha realmente bisogno. Noi lo chiediamo, ma non abbiamo mai ricevuto risposte degne dal Governo, dalla struttura commissariale e dalle amministrazioni locali. Allora abbiamo deciso di fare da soli.
In sei mesi di assemblee, divisi in gruppi di lavoro, abbiamo scritto una legge quadro organica per affrontare la ricostruzione dell’Aquila e del cosiddetto Cratere Sismico con i fondi e gli strumenti adeguati. Molti cittadini hanno collaborato e scritto concretamente la proposta attraverso l’utilizzo di una piattaforma wiki in rete e aperta ad ogni contributo.
L’abbiamo voluta chiamare “Legge di solidarietà nazionale di iniziativa popolare”, perché vogliamo che quello che sta accadendo a noi non accada più. Perchè esigiamo una legge organica che possa regolare tutti i complessi aspetti del post-emergenza dei disastri naturali, purtroppo frequenti in Italia. Catastrofi sempre più guidate da una logica di gestione emergenziale e da una politica commissariale, terreni nei quali le irregolarità e il pericolo di infiltrazioni mafiose prosperano.
La proposta di legge di iniziativa popolare è stata lanciata lo scorso 20 novembre in occasione della manifestazione nazionale “L’Aquila chiama Italia. Macerie di democrazia”, in cui cittadini e movimenti da tutta Italia sono venuti a L’Aquila a vedere con i propri occhi il palcoscenico di propaganda che diventa piazza delle lotte di tutte le crisi d’Italia. Da quel giorno hanno firmato oltre 25mila persone. Moltissime, considerando che la promozione dell’iniziativa è di cittadini autorganizzati, che non hanno alle spalle grandi associazioni nazionali, sindacati o partiti politici.
Oggi abbiamo bisogno di tutti voi. Delle donne e degli uomini che hanno espresso la loro solidarietà al dramma aquilano, dei comitati e delle associazioni locali che come noi vivono il peso delle scelte prese altrove ed imposte ai territori, delle associazioni nazionali che credono nella democrazia, nella partecipazione e nella prevenzione, dei sindacati e delle associazioni di categorie che sanno che questo territorio non potrà sopravvivere senza interventi reali ed organici nel tessuto sociale e produttivo, dei partiti che comprendono che l’Italia non può perdere L’Aquila e che c’è bisogno di difendere tutti i territori e le persone che sono a rischio sismico, idrogeologico e ambientale, di tutti coloro che hanno compreso profondamente che questa legge non riguarda solo il territorio aquilano, ma la prevenzione e la gestione dei disastri naturali in tutta Italia. Per presentare questa legge in Parlamento abbiamo bisogno di raccogliere 50mila firme entro i primi giorni dell’aprile 2011.
Per questo ci appelliamo a tutti per dare vita ad una grande settimana di mobilitazione che parta il 27 febbraio e che si concluda la domenica successiva: il 6 marzo. Perché in ogni piazza d’Italia, da nord a sud, si firmi la legge di iniziativa popolare. Perché ci sia la svolta conclusiva e definitiva nella raccolta delle firme necessarie alla presentazione della legge. Perché ogni italiano sveli il bluff del ‘miracolo aquilano’ e contribuisca alla prevenzione del proprio territorio. Perché ognuno sia responsabile e protagonista del proprio presente, e del proprio futuro. Noi ci renderemo disponibili a coadiuvare e contribuire all’organizzazione degli eventi, spiegando se necessario nelle vostre città la situazione a L’Aquila e nel Cratere.
Tutte le informazioni pratiche, le copie dei moduli per le firme, le ‘istruzioni per l’uso’ sono disponibili su:
www.anno1.org
per info: anno1aq@gmail.com
Se mi mandate moduli e materiale e informazioni su come praticamente si deve fare(firmare basta il nome e cognome, indirizzo o deve esserci anche il notaio o persona giuridica per vidimre la firma?), mi metto a disposizione a Trento per quella settimana che vuol dire tutti i giorni della settimana dal 27 al 6 di marzo.
Fatemi sapere.
Mi sembra un’niziativa che può cambiare l’Aquila.
Antonio Marchi
via Romano Guardini, 41 38121 Trento
antoniomarchi51@gmail.com