La terra torna a tremare, ma dopo 1 anno e mezzo cosa è cambiato?

by media crew

31 Agosto 2010 – Montereale (foto a sinistra) comune di 2mila abitanti a una trentina di Km da L’Aquila. Sveglia alle 5 del mattino con una “bomba” di magnitudo 3.3. Replica 4 ore dopo con 3.6. Tutta la cittadinanza si riversa per strada (foto). La scossa è l’ennesima di uno sciame che in quella zona (l’alto aterno) continua da tempo è ora sta raggiungendo i picchi più alti. E’ passato quasi un anno e mezzo da quel 6 aprile, ma dal punto di vista della prevenzione, della gestione dell’emergenza cosa è cambiato? Intanto il sindaco Massimo Cialente ha ordinato la chiusura dei centri storici dell’Aquila e le sue frazioni.


Ieri dopo il vertice tenutosi in prefettura in cui i rappresentanti dei Comuni di Capitignano, Montereale, Cagnano Amiterno, Pizzoli, Barete e Campotosto chiedevano container dove poter ospitare la popolazione, l’unica risposta è stata “vi faremo sapere tra 24/48 ore”, risposta indubbiamente migliore di “bevete un bel bicchiere di Montepulciano e state tranquilli” ma  che comunque lascia tutti un po’ perplessi. A Montereale intanto chi può va via, altrove. Gli altri rimangono per strada o dormono al primo piano con il letto spostato vicino l’uscita. Verso le 18 di ieri 31 Agosto tre macchine della protezione civile sono arrivate in paese. Sono del servizio anti incendio (guarda la foto). Fanno un giro e se ne vanno. Sono arrivate anche una camionetta dell’esercito che velocemente ha girato per il paese per poi scompare.

Cosa dovrebbe fare la popolazione in queste 24/48 ore? A Montereale se lo chiedono in tanti, con la temperatura ormai non più estiva ed il timore di entrare dentro casa. All’Aquila intanto è stato bloccato l’ingresso nel centro storico (le foto mentre i militari chiudono 1, 2, 3) e sorge spontaneo chiedersi a cosa siano serviti i milioni di euro utilizzati per i tanti puntellamenti, se comunque non hanno reso i palazzi sicuri.

Nel video la chiusura del centro storico


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