Mai più senza di noi

Documento approvato dall’assemblea cittadina del 24 luglio

Lunedi 26 luglio il Presidente Chiodi e la Struttura tecnica di missione organizzano l’incontro “L’Aquila 2020, poi?” con la presenza del pool di esperti designati per il processo di ricostruzione.

Si partirà dalle “Linee di indirizzo strategico per la ripianificazione del territorio”, un documento ufficiale pubblicato il 20 luglio di oltre cento pagine che disegna i futuri assetti economici, sociali e urbanistici dei comuni del cratere.

Nel documento si prospetta come saranno le nostre città, le nostre case, i nostri lavori, i nostri spostamenti e le vite dei nostri figli.  

Ci si sarebbe aspettati che, dopo mesi di attesa, un documento strategico per il futuro fosse stato presentato in un luogo adatto a favorire la massima partecipazione di tutti i cittadini. Invece per l’evento si è scelto il Ridotto del Teatro Comunale, il cui stesso nome indica il limitato numero di posti disponibili. Crediamo che, vista la bella stagione, sarebbe stato opportuno scegliere un luogo all’aperto per supportare tutte le richieste di partecipazione all’iniziativa.

Riteniamo inoltre che la metodologia con cui si è proceduto alla stesura delle linee guida di indirizzo strategico sia inaccettabile, figlia di vecchie logiche verticistiche che non hanno mai portato risultati positivi e che anzi nel nostro territorio hanno prodotto nei mesi scorsi errori macroscopici difficilmente recuperabili oltre alla formazione di consorterie affaristiche.

Sono stati infatti consultati solamente i Sindaci ignorando completamente il ricco dibattito che si è sviluppato in questo ultimo anno fatto di proposte, incontri, convegni a cui hanno partecipato una quantità straordinaria di cittadini ognuno con le proprie capacità, professionalità e idee.

Eppure le esperienze dei passati terremoti qualcosa dovrebbe pure insegnare. Le storie delle “ricostruzioni che non finiscono mai” hanno in comune, oltre all’insipienza e spesso alla criminalità dei poteri politici ed economici, anche, sempre e comunque, l’esclusione delle persone dalle decisioni sul loro futuro.

Le storie col finale lieto o perlomeno aperto, sono, invece, quelle dove le persone hanno potuto e saputo prendere parte. Gli abitanti hanno avuto parola, pensiero e immaginazione sull’abitare. Gli studenti sull’educare, i lavoratori sul lavorare, i pazienti sul curare, i cittadini e le cittadine sulle città.

Dalla segreteria del Presidente Chiodi è arrivato l’invito all’Assemblea cittadina di indicare due sole persone abilitate ad assistere alla presentazione senza possibilità di intervento.

Sono mesi che chiediamo al Commissario e alla STM di regolamentare la partecipazione dei cittadini alle scelte sulla ricostruzione. Questa è stata la risposta: due persone senza diritto di intervento.

Abbiamo allora deciso di esserci tutti il 26 luglio al Ridotto e invitiamo tutti i cittadini a cui interessa il proprio futuro a essere presenti, a pretendere di essere ascoltati in quella sede.

Nessuno può pensare di ricostruire un territorio senza i propri abitanti.

Produrrebbe risultati disastrosi. E questo non lo permetteremo mai. 

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