I doveri dei consiglieri e la partecipazione

La mancanza del numero legale nel consiglio comunale di lunedì dimostra come i consiglieri comunali, di entrambi gli schieramenti,  sono venuti meno allo spirito di servizio nei confronti della città. In un momento grave come questo,  a pochi giorni da una grande manifestazione unitaria, maggioranza e minoranza sono tornati a preoccuparsi più delle loro piccole guerre che degli interessi della città.

In una riunione in cui si discutevano  i dieci punti strategici per la ricostruzione del centro storico, è grave la mancata presenza dei consiglieri di maggioranza, così come l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione.

Dalle istituzioni locali ci aspettiamo risposte e atti concreti, piuttosto che assenteismo, litigiosità e ripetuti tentativi di strumentalizzare il lavoro dell’assemblea cittadina.

Chi oggi parla di mancata partecipazione, ha proposto non molto tempo fa di togliere il tendone di piazza Duomo, cioè proprio il luogo in cui si sta praticando democrazia partecipativa, in cui si sono elaborate proposte concrete  e prese iniziative politiche forti, dal documento sulle tasse, alle grandi manifestazioni di giugno e luglio a L’Aquila e a Roma, dalle proposte concrete sulla ricostruzione, a quella della legge organica sul terremoto di iniziativa popolare.

Trasparenza e partecipazione vanno attuate: il consiglio comunale non può continuare  a svolgersi lontano dalla città.

Rinnoviamo la richiesta che i consigli comunali si svolgano a L’Aquila, in modo da consentire la massima partecipazione dei cittadini, che devono poter valutar direttamente            quello che accade e al momento giusto GIUDICARE.

I cittadini di tutto il cratere hanno dimostrato ormai con chiarezza la volontà di essere protagonisti della ricostruzione. La pratica della democrazia partecipativa che l’assemblea cittadina aquilana attua da mesi, si sta estendendo alle altre frazione e ai comuni:  l’assemblea di ieri sera in piazza a Poggio Picenze, dopo quelle di Bazzano, Tempera, Paganica, Roio,  ne è un’ulteriore dimostrazione. Centinaia di persone si sono incontrate per ribadire la necessità di un lavoro comune per il bene del nostro territorio, piuttosto che continuare a perdere tempo in inutili discussioni su cittadinanze onorarie o piccole lotte di potere.

Per quanto ci riguarda continueremo a cercare di estendere a tutto il territorio il lavoro già in atto all’Aquila nella direzione della partecipazione reale, la sola che consenta i cittadini di riprendere in mano il loro destino.

Comitato 3e32

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