Proroga della pazienza – Deroga all’intelligenza

UN IPOTETICO EMENDAMENTO ALLA FINAZIARIA – CHE RINVIEREBBE DI SOLI SEI MESI LA RESTITUZIONE – SPACCIATO PER “SOLUZIONE DEL PROBLEMA TASSE” DA LETTA

UNA NUOVA  “OPERAZIONE DI FACCIATA” CON LA QUALE ANCHE CHIODI E DE MATTEIS PROVANO A SALVARSI LA FACCIA

Il governo interviene con la solita strategia dell’ultimo minuto e dirama un comunicato stampa –  peraltro nebuloso nel contenuto – in cui viene sbandierata come soluzione sul problema tasse quella che pare essere semplicemente una proposta di emendamento alla finanziaria per una proroga di sei mesi della  restituzione.

Riparte comunque il pagamento delle tasse per tutti,  tranne per i lavoratori autonomi con fatturato inferiore a 200.000 euro ( e sulla base del  2008, anche se nel 2009 non hanno lavorato).

E’ solo un finto provvedimento tampone (piuttosto un bluff di parola), pasticciato in tutta fretta con l’unico intento di sgonfiare la protesta crescente all’Aquila e nei comuni colpiti dal sisma. Protesta che ha avuto numerosissime adesioni: forze sindacali, politiche,  associazioni, forze economiche, numerosi comuni del territorio e tutte le istituzioni locali.

La proroga ipotizzata dal Sottosegretario Letta (sempre che diventi effettiva) ha una  portata insignificante per l’economia del territorio e suona come una beffa e una presa in giro. Un misura propagandistica  con la quale anche il Commissario Chiodi e il vice presidente della Regione De Matteis tentano di salvare in qualche modo la faccia. Uno specchietto per le allodole, che non potrà ingannare i cittadini, alle prese con problemi reali, al di là di ogni propaganda.

Si vorrebbe dividere gli aquilani, che stanno invece trovando forza nell’unità.

Il governo agisce pensando di poterci comprare con un”tozzo di pane” e farci passare ancora una volta per  lamentosi e ingrati.

Vogliono continuare a tenerci per il collo, sottoposti al ricatto perenne delle  concessioni date col conta goccia.

Non è così che può  rinascere l’economia di un territorio. Non è così che si può impedire lo spopolamento.

Non è in questo modo che si potrà ricostruire la città dell’Aquila, i suoi tanti borghi e le decine di Comuni dell’enorme cratere del sisma.

Chiediamo l’esenzione dalle tasse, che non è elemosina né assistenzialismo: è semplicemente darci gli strumenti veri per ripartire.

Riguardo alla restituzione, chiediamo l’equità di trattamento rispetto agli altri territori colpiti da calamità, come è stato per esempio in Umbria.

CHIEDIAMO CERTEZZE : leggi chiare,  soldi  veri, tempi ragionevoli per una  ricostruzione che non è mai cominciata.

Chiediamo  sostegno all’occupazione e  all’economia del territorio.

Non vogliamo concessioni, ma il trattamento che uno stato civile riserva ai suoi cittadini in difficoltà.  I

Il governo continua a navigare a vista e dimostra mancanza di idee e  di una strategia globale: di  sei mesi in sei mesi, non si può programmare il futuro.

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