MAI PIU’ SENZA DI NOI!

Al Presidente Berlusconi, Sottosegretario Bertolaso, Ministra Prestigiacomo, Presidente Chiodi e, dulcis in fundo, al Sindaco Cialente

piazzaduomo

A undici mesi dal terremoto, dopo la prima domenica con le carriole, vi siete accorti del problema macerie: riunioni ai Ministeri, grande agitazione del Commissario e del Primo cittadino, parto di un’ordinanza che stabilirebbe modi e criteri per la rimozione.
Insomma le carriole hanno posto con forza il problema e non avete potuto non dare una risposta.
Quindi, tutto finito. Cosa? Gli aquilani continuano ogni domenica con le pale e con i secchi? E a che serve, abbiamo fatto l’ordinanza, è tutto risolto! Ma che vogliono ancora?
Il fatto per voi incomprensibile è che oggi da una città distrutta parta un messaggio trasversale a tutto il Paese: MAI PIU’ SENZA DI NOI.
Che vi piaccia o no, cari signori, la realtà è questa: nelle decisioni sul nostro futuro dobbiamo avere voce in capitolo.
Lo vogliamo con determinazione, non lo chiediamo, è un diritto che ci siamo conquistati. Non vi rimane che farci i conti, non potete più ignorarci, non avete più la forza per farlo. E’ un dato di fatto ormai acquisito.
Dopo la cricca di sciacalli e iene ridens al seguito dell’Uomo solo al comando, dopo le debolezze e le incapacità dimostrate in questi mesi dai nostri amministratori locali, avete perso ogni credibilità e autorevolezza agli occhi di tutti. Fatevene una ragione.
Potete produrre immagini stile “Istituto Luce” nelle scuole mentre accarezzate bambini, protetti da un imponente schieramento di forze dell’ordine. Non serve a nulla, in cuor vostro lo sapete anche voi, la stagione del reality show, del “decido tutto io”, degli appalti agli amici degli amici è finita.
Ora ci siamo noi, rassegnatevi, il sistema gelatinoso Balducci-Anemone-Piscicelli da noi non funziona. Qui quella notte nessuno rideva.
Prima lo capite, meno tempo si perde. Troppi ritardi si sono accumulati per causa vostra.

ABBIAMO AVANZATO DA TEMPO PROPOSTE  PER AFFRONTARE E RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE MACERIE E DELLA RICOSTRUZIONE: CONCRETE, TECNICAMENTE AVANZATE, ECOLOGICHE, ECONOMICHE E DI FORTE IMPATTO PER LA RINASCITA DEL TERRITORIO: INVESTIMENTI E POSTI DI LAVORO. CI HANNO LAVORATO INGEGNERI, ARCHITETTI, PROFESSORI UNIVERSITARI, SEMPLICI CITTADINI CON DELLE IDEE CONCRETE.
Da mesi vi chiediamo udienza per poter contribuire a risolvere i nostri problemi. Nessuna risposta, non ci riconoscete nemmeno la dignità all’ascolto.
VI RINNOVIAMO L’INVITO AD APRIRE UN TAVOLO DI DISCUSSIONE APERTO TRA LE ISTITUZIONI NAZIONALI, QUELLE LOCALI E I CITTADINI PER CONCERTARE UN PIANO PER LE MACERIE E, IN GENERALE, PER LA RICOSTRUZIONE DELLE NOSTRE CITTÀ, DELLE NOSTRE ECONOMIE, DELLE NOSTRE VITE.
VI CONVIENE ADERIRE, SE CI VIENE NEGATO LO SPAZIO PER IL CONFRONTO ABBIAMO DIMOSTRATO CHE SAPPIAMO PRENDERCELO DA SOLI. Nonostante ordinanze comunali e schieramenti di polizia.

Credete di liquidarci con qualche battuta (Bertolaso: “il problema delle macerie non si risolve con le carriole”. Ma va?) e intanto decidete da soli cosa fare. Non avete il coraggio di entrare nel merito delle questioni, soluzioni concrete alla mano. Non ve lo potete permettere, siete deboli.
Non siamo così irresponsabili da lasciare nelle vostre mani le sorti dei nostri territori. Non ce lo possiamo permettere.
Avete dimostrato che da soli combinate disastri e seminate corruzione: non avete prevenuto prima (ma come fate a dormire con questo peso?), non avete ricostruito dopo, avete scritto delle ordinanze che stanno in piedi meno delle nostre case. Quando vi fu fatto notare che erano necessari dei correttivi, rispondeste sicuri “sono perfette!”. Risultato ad un anno: i lavori, in moltissimi casi, devono ancora partire. I 2-3 mesi per la riparazione delle case lievemente danneggiate, rischiano di diventare 2-3 anni. Quanti soldi buttati in alberghi e affitti!
Di abitazioni seriamente danneggiate e zona rossa usiamo la cortesia di non parlarne, sarebbe purtroppo come sparare sulla Croce Rossa.
Provate a rimpallarvi le responsabilità: dalla Protezione Civile (mai responsabile, sempre perfetti!), al Governo, passando per Regione e Comune. Il giochetto non funziona, da noi si usa la palla ovale, non puoi prevederne i rimbalzi, a volte ti sbatte in faccia.

Questo caos, il clima di incertezza che favorisce lo spopolamento delle città, questi ritardi sono purtroppo voluti, non conseguenza di errori. I soldi per la ricostruzione, voi lo sapete bene, non ci sono. Lo sa anche la Corte dei Conti quando nella sua relazione esprime forti perplessità sulla disponibilità reale del denaro (“forme di copertura finanziaria dagli esiti incerti”).
Allora meglio spendere tutti i pochi euro realmente disponibili subito per costruire nuove case (il piano regolatore della città deciso in tre giorni): lavori senza gare da affidare agli amici delle cricche, nastri miracolosi da tagliare, opinione pubblica da manipolare. In una parola: speculazione e devastazione del territorio.
Sullo sfondo una popolazione dispersa, stremata da otto mesi di tenda (questo si che un record!), un territorio militarizzato dove erano negati i diritti costituzionali di parola e di riunione. La partecipazione era “vietata”, la trasparenza derisa, nessuno doveva disturbare il Manovratore, c’era l’emergenza.

Solo una minima parte della popolazione ha avuto accesso ai nuovi alloggi. Un terzo è dovuta andare via dalla propria Terra. E della città, quella nostra che ci ha visto crescere, chi se ne frega. Diventerà un museo, una “nuova Pompei” disabitata, circondata da squallide periferie, senza le nostre 99 piazze e fontane.
Tanto tra un po di anni, quando sarà palese l’inganno della non-ricostruzione, della mancanza di fondi, l’attenzione si sarà abbassata e magari voi non sarete più al Governo del Paese e delle istituzioni locali. E dunque, a voi che vi importa?
Meno male che almeno ci godiamo i grandi vantaggi che ci avete portato con l’organizzazione del G8! Ricordate le promesse e le passerelle?

Stessa storia si profila per l’ordinanza sulle macerie: un piano senza nè capo né coda, un’ordinanza scritta senza alcuno confronto, l’ennesima occasione di spartizione del bottino e di guadagno sulle pietre centenarie della nostra città.
Al contrario per noi L’Aquila deve rinascere dalle sue macerie che debbono essere occasione di rilancio dell’economia e di lavoro per i nostri giovani.
In queste domeniche l’abbiamo dimostrato concretamente: si può fare.
Si può differenziare e riciclare con attenzione ed amore. Si possono riutilizzare gran parte dei materiali per la ricostruzione delle nostre case.
Si può fare, si deve fare.
Ce lo dicono i nostri tecnici, ce ne accorgiamo noi mentre lavoriamo: buttiamo poco materiale, gran parte è immediatamente riutilizzabile, un’altra parte è diviso tra plastica, carta e ferro. Lo possono fare i nostri giovani, organizzati in cooperative. State certi che ci impiegheranno meno dei 24 mesi da voi previsti (e le vostre previsioni …). E lo faranno per bene, con rispetto per quelle pietre.
La localizzazione dei siti di stoccaggio poi è paradossale. Li avete scelti senza consultarci? PROVATE, PER ESEMPIO, AD ANDARE A CAMARDA, A PAGANICA: AL FIANCO DEGLI ABITATI DI QUELLE FRAZIONI CI SAREMO TUTTI.

Le forze di buona volontà di questo territorio si sono unite per dare una speranza al futuro.
Tanti altri porteranno il loro contributo, al di là degli schieramenti politici.

Ogni domenica le nostre carriole vi dimostrano che riciclano più macerie di quelle che voi avete tolto in un anno.
Ogni domenica le nostre carriole mandano in pezzi la vetrina mediatica che avete costruito sul nostro dramma.
Ogni domenica le nostre carriole vi gridano che siamo montanari testardi e ostinati, attaccati alla nostra Terra.
Ogni domenica le nostre carriole vi ricordano che con noi ci dovete fare i conti. Non potete fermarci.

Pensate che guaio se, carriola dopo carriola, L’Aquila diventasse un esempio di risveglio civile per i cittadini di tutto il Paese!

Aspettando finalmente vostre, andiamo avanti. Siamo quasi a 40 tonnellate.

Le carriole neroverdi

P.S.
Domenica 21, dopo il lavoro con secchi e pale, abbiamo organizzato una lunga giornata di discussione sulla ricostruzione. Non ci saranno palchi o microfoni, ma tavoli di lavoro aperti, per dare la possibilità a tutti di esprimersi, confrontarsi, conoscersi. Sono mesi che ci lavoriamo, la discussione si svolgerà con le più avanzate metodologie per la partecipazione studiate e applicate nelle migliori università del mondo.

8 commenti

  1. perchè non ci sono commenti? è incredibile.
    Sono un architetto di Modena, ho partecipato a numerosi corsi di protezione civile e guardavo con stupore a quanto veniva fatto, poiché disconosceva tutto quanto mi è stato insegnato e ne rimanevo scandalizzato nonostante le fanfare e i nastri e il G8 e quant’altro ancora passa in TV.
    Il dogma era economia e ricostruzione per non disperdere la popolazione, si è fatto l’opposto e gli italiani sono tutt’ora disinformati.
    Devo dire che il Governo non parla tanto de L’Aquila e questo significa per le persone attente qualcosa di particolare, si vergognano.
    Vi chiedo solo se è possibile venire ed osservare le vostre attività, mi piacerebbe partecipare alle vostre cariolate, ma venire da Modena in giornata per spostare quattro mattoni seppure simbolicamente significativo non credo che fattivamente possa cambiare qualcosa, verrei volentieri per osservare il processo che state seguendo, perché lo ritengo estremamente interessante ed istruttivo ed in particolare porterei fuori la verità che state costruendo.

  2. Per Roberto Pallaoro,
    puoi venire quando vuoi, la nostra manifestazione è aperta a tutti, ognuno contribuisce per quello che può, c’è chi spala, chi differenzia le macerie, chi porta le carriole, chi fotografa, chi riprende… e se gli Italiani vogliono venire a vedere ciò che facciamo, qual’è la realtà che stiamo vivendo siamo felicissimi di accoglierli e renderli partecipi del nostro lavoro!
    Ti aspettiamo, vi aspettiamo!
    Tutte le domeniche…

  3. ottima comunicazione. Siamo con voi. La diffondiamo.
    Tutti devono sapere cosa succede grazie al vostro impegno. Non mollate.

  4. Ragazzi siete forti! Avete fatto più con questa manifestazione che con i cento comitati cittadini nati dopo il terremoto. Ora si tratta di restare uniti, non fatevi dividere, ci proveranno. Io non sono aquilana anche se a L’Aquila ho passato un terzo della mia vita. Vivo sempre in Abruzzo e vi assicuro che anche a poca distanza da voi la disinformazione regna sovrana. Ma con questa manifestazione li state stendendo tutti!!! Sono stata a L’Aquila domenica scorsa e vedere il centro martoriato ma così vivo, mi ha fatto bene. Mi ha ridato la speranza che forse i cittadini Italiani, se vogliono, possono farsi rispettare da chi li rappresenta così barbaramente. Non mollate ragazzi, io vi darò tutto l’appoggio possibile. Ciao e a presto

  5. Sono contento di leggere questo articolo perchè io, tarantino all’estero, mi sento poco aggiornato sull’emergenza dell’Aquila che continua a vivere e chiedere attenzione e sforzo. Concordo con le vostre iniziative e spero che gli obiettivi che vi ponete siano raggiunti….un solo appunto però: non fate leva anche voi su affermazioni politiche di parte (riferimenti caustici a Berlusconi, tra cui Istituto-Luce & co) per una sola ragione: la vostra causa non è di sinistra o destra, non ha nemici politici di partito. La colpa sarà di chi governa (e non ho la più pallida idea per capire se è al livello regionale, nazionale o comunale) ma se volete che il messaggio sia letto e partecipato da tutti gli italiani senza pregiudizi partitici, state attenti a non abbinarvi ad uno schieramento o ad un altro. Questa è una questione che va oltre.
    Grazie e in bocca al lupo

    Vincenzo Perrini

  6. Cari tutti,

    finora non ho mai partecipato ad alcuna discussione ne “live” ne su web, per cui ni sento altamente disinformato (per mia colpa ovviamente!).
    Solo una cosa voglio dire:
    Ieri, domenica, al Tg3-Abruzzo, ho sentito che ormai Piazza Palazzo è sgombra per l’intervento deli VVF e dell’esercito ma si dubita sulla corretta differenziazione delle macerie. Il commentatore, riferiva circa la poca presenza o assenza di funzionari dei Beni Ambientali. Quando gli interventi saranno contemporanei su diversi siti, sarà ancora più problematico.
    Allora, perché, man mano, non il popolo delle cariole non si trasforma in popolo di Volontari facenti-funzione-aggiunti-in prova dei funzionari dei Beni Culturali?
    Certo, non avranno la preparazione professionale di funzionari suddetti ma sicuramente ci saranno molti occhi in più a disposizione.

    E’ giunto il tempo DI NON DELEGARE A TERZI cose che i cittadini posso fare, per soddisfare una propria necessità, un proprio bisogno. Oggi ci sono gli strumenti tecnologici ed anche una cultura di base che lo permettono.
    LO SI FACCIA!
    Cominciamo con le macerie, cominciamo con le aree versi e poi ……

  7. ERRATA CORRIGE

    Cari tutti,

    finora non ho mai partecipato ad alcuna discussione ne “live” ne su web, per cui mi sento altamente disinformato (per mia colpa ovviamente!).
    Solo una cosa voglio dire:
    Ieri, domenica, al Tg3-Abruzzo, ho sentito che ormai Piazza Palazzo è sgombra per l’intervento dei VVF e dell’esercito ma si dubita sulla corretta differenziazione delle macerie. Il commentatore, riferiva circa la poca presenza o assenza di funzionari dei Beni Ambientali. Quando gli interventi saranno contemporanei su diversi siti, sarà ancora più problematico.
    Allora, perché, man mano, il popolo delle cariole non si trasforma in popolo di Volontari facenti-funzione-aggiunti-in prova dei funzionari dei Beni Culturali?
    Certo, non avranno la preparazione professionale dei funzionari suddetti ma sicuramente ci saranno molti occhi in più a disposizione.

    E’ giunto il tempo DI NON DELEGARE A TERZI cose che i cittadini posso fare, per soddisfare una propria necessità, un proprio bisogno. Oggi ci sono gli strumenti tecnologici ed anche una cultura di base che lo permettono.
    LO SI FACCIA!
    Cominciamo con le macerie, cominciamo con le aree verdi e poi ……

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