Protezione Civile S.p.A.

da http://www.giornalettismo.com/

Dopo otto anni, Guido Bertolaso lascerà la guida della Protezione civile. Sarà, però, un addio molto particolare. Bertolaso, infatti, secondo quando riporta il quotidiano economico Italia oggi, prima del “pensionamento” ha pensato bene di riformare “ab imis”, dalle fondamenta, l’intero Dipartimento della Protezione civile, trasformandolo in una società per azioni controllata direttamente dal presidenza del Consiglio. La “riforma”, tuttavia, potrebbe costare parecchio alle tasche del contribuente italiano e, almeno secondo le anticipazioni fatte dal giornale, mostrerebbe aspetti gestionali ed organizzativi quantomeno poco chiari. In uno dei prossimi Consigli dei ministri dovrebbe essere discusso un apposito decreto legge attuativo, con decorrenza dal 2010, che programma tra l’altro: nuove assunzioni senza concorso pubblico presso il dipartimento, finanziate anche con i soldi inizialmente previsti per il terremoto in Abruzzo; assegna poi ad una società per azioni, interamente partecipata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, tutte le funzioni d’appalto per la fornitura di beni e servizi in supporto alla Protezione civile. Si prevede, inoltre, l’acquisto sempre da parte di questa costituenda Spa, del contestato termovalorizzatore di Acerra e una nuova “tassa sulla casa”: in pratica, un’assicurazione obbligatoria contro i danni da eventi naturali che dovranno accollarsi direttamente i cittadini. Procediamo con ordine.

SARÀ UN SOVIET SPA? – Come sarà organizzata la nuova Protezione civile? Per prima cosa si è previsto una sorta di “carta dei diritti e dei doveri”, che ogni dipendente della Protezione civile dovrà accettare, pena la messa in mobilità. Cresceranno poi il numero dei dipendenti. Si annunciano almeno 25 assunzioni che, dopo esame interno per titoli e colloquio, passeranno dal contratto a tempo determinato a quello a tempo indeterminato ed i collaboratori a progetto saranno invece presi alle dipendenze con un nuovo contratto a tempo, fino ad arrivare al primo concorso utile per l’immissione in ruolo. Sempre l’uscente Bertolaso potrà inquadrare tutto il personale dirigenziale di seconda fascia nei ruoli. Insomma, tradotto dal freddo linguaggio “burocratese”, siamo alle prese con una nuova “stabilizzazione dei precari mascherata”, peraltro con criteri para-feudali, che per anni hanno gravitato intorno al capo della Protezione civile. Questa stabilizzazione sarà pagata attingendo ai fondi destinati alla ricostruzione in Abruzzo. Inoltre, il monitoraggio sismico del territorio passerà direttamente alle dipendenze della Protezione civile. A questo scopo, il personale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che finora ha adempiuto a questa funzione, andrà alle dipendenze della nuova Protezione civile e, di conseguenza, alla stessa Presidenza del Consiglio. Immediatamente è scattato l’allarme nel sindacato. “In questo modo si intacca la terzietà di un istituto di ricerca, che è giusto rimanga invece lontano dai centri decisionali e politici”, ha commentato Salvatore Merlo, sindacalista della Flc-Cgil, settore ricerca. Il dipartimento così rivisto, infatti, farà solo l’intervento diretto nelle emergenze: la gestione dei grandi eventi passerà invece di mano e sarà ceduta direttamente a Palazzo Chigi, che creerà un’apposita direzione. Si tratta, quindi, di un’operazione tanto dirigista quanto burocratica, occultata dietro questa nuova “Spa pubblica”, che fa impallidire certa pianificazione sovietica. Si pensi a tutto il capitolo dedicato alla fornitura dei beni e dei servizi. La Protezione civile non se ne occuperà più autonomamente. Sarà sempre la Presidenza del Consiglio a dettare le nuove linee guida, così come per la formazione e la ricerca in campo sismologico, sarà prevista un’apposita società per azioni (un’altra ancora, quindi), che renderà conto direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri.

 

IL COMMISSARIAMENTO “RICICLATO” – Un altro importante articolo del decreto legge è dedicato al commissariamento per l’emergenza rifiuti in Campania. A dicembre, ufficialmente, il commissariamento scadrà. Restano, tuttavia, numerose pendenze da risolvere. Così Bertolaso avrebbe deciso di istituire una sorta di “struttura stralcio” che dovrebbe occuparsi di “rifare i conti dei debiti e dei crediti e ricorrere alle procedure d’urgenza tipiche della gestione commissariale”. C’è poi il termovalorizzatore di Acerra: la stessa struttura stralcio avrà il compito di comprarlo (spesa a carico del contribuente italiano, ovviamente). A fare il prezzo sarà l’Enea (l’Ente Nazionale per le Energie alternative) per conto, guarda un po’… della Presidenza del Consiglio. “Nell’attesa che la Campania diventi autosufficiente – scrive Italia oggi – con i suoi impianti di compostaggio, fino al 31 dicembre 2010 la capacità ricettiva degli altri impianti nazionali è aumentata dell’8%. E comunque il costo integrale del ciclo rifiuti campano dovrà essere a carico degli utenti, senza nuovi oneri per la fiscalità generale”. Ciò significa che ci saranno nuovi aumenti della Tarsu (la tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani) per molti cittadini campani. “La programmazione del servizio – scrive il giornale economico – di gestione integrata dei rifiuti spetterà, poi, ai presidenti delle Province campane. Per evitare interruzioni del servizio, in una prima fase le province potranno, se vorranno, continuare ad avvalersi dei soggetti sia pubblichi che privati che fanno fronte a raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento. Infatti, I consorzi di bacino di Napoli e Caserta saranno autorizzati a incrementare i propri organici in relazione alle competenze”.

 

Di questi consorzi di bacino ce ne siamo occupati qualche tempo fa, in questo articolo  in cui gli stessi lavoratori mettevano in guardia dal possibile rischio d’infiltrazioni della criminalità organizzata.

 

L’ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA… – Un altro capitolo, infine, si occupa del terremoto in Abruzzo, dove il commissariamento scadrà a fine dicembre. Dal primo gennaio i poteri straordinari sulla ricostruzione passeranno a Giovanni Chiodi, il Presidente della regione abruzzese. La liquidazione delle indennità di espropriazione dei terreni oggetto della ricostruzione è prorogata di sei mesi. Per evitare che si possano scaricare di nuovo sulle casse dello Stato i costi della ricostruzione, si prevede un’assicurazione obbligatoria per tutte le case private contro i rischi da incendio e calamità naturali. L’assicurazione sarà parametrata dalle stesse compagnie in base allo stato geologico e sismico del territorio. E chi non la paga non potrà più contare sull’appoggio dello Stato per rifarsi la casa.

 

…E QUELLA DI BERTOLASO – Ma cosa farà Bertolaso una volta lasciato il suo incarico? Sul suo conto, in questi giorni, sono circolate le voci più disparate. Alcuni lo danno come prossimo ministro della Salute, al posto dell’attuale vice-ministro Ferruccio Fazio, mentre altre lo vorrebbero come candidato del Pdl alla Regione Campania, specie dopo l’esplosione della grana Cosentino. Quest’ultima ipotesi, ad onor del vero, è stata smentita dallo stesso Bertolaso: “Non mi occupo di politica” . La cosa più probabile fanno notare alcuni “bene informati”, è che Bertolaso si prenda un periodo di pausa di riflessione, almeno fino alle regionali, quando non è escluso che vi possa essere un rimpasto di governo. Bertolaso, infine, ha tenuto a precisare, che “Questa scelta non è dovuta ai suoi problemi con la magistratura napoletana”. Sarà certamente così, intanto, però, risulta rinviato a giudizio per “gestione abusiva dei rifiuti” nell’ambito dell’inchiesta stralcio Rompiballe, relativa al presunto traffico illecito di rifiuti in Campania.

7 commenti

  1. Non sarebbe una novita’ con queste spa, basta vedere anche l’anas, le ferrovie dello stato, l’enac e la zecca dello stato, enti, trasformati in societa’ per azioni, societa’ senza titoli e quotazioni in borsa.
    Queste spa pubbliche, servono soltanto a dare un patrimonio dello stato, in mano a privati, permettendo cosi’ assunzioni a gestione familiare.
    Torniamo ad uno stato centralista, quello forse sarebbe un sistema soviet.

  2. Quoto il commento di Tom: non si tratta che, in scala più grande, della stessa cosa che accade in Italia, nei Comuni, nelle Provincie e nelle Regioni, con la creazioni di un’infinità tra partecipate, istituzioni, associazioni e qualsivoglia “altra cosa” che assuma “privatamente” campando del pubblico.
    Per alcune di queste istituzioni e/o associazioni vengono emesse addirittura LEGGI per cui debbano essere finanziate “a prescindere”: facciano o non facciano (secondo quali parametri, poi?), rendano o non rendano.

    Prendiamo, ad esempio, un sindaco, o un presidente di provincia, gli enti dei quali “partecipano” di una società privata. Mettiamo, ad esempio, che questa società privata abbia bisogno di assumere un nuovo dipendente: vogliamo pensare che il sindaco ed il il presidente di provincia, che sono “partecipanti” non lo vengano a sapere? Che “bravi” amministratori sarebbero?
    Quindi, a questo punto, senza violare alcuna legge, alcuna regola, nella piena legalità e legittimità, sia il sindaco che il presidente di provincia (ho tirato a caso, per carità!) potrebbero proporre, se ne conoscessero, tranquillissimamente un, per così dire, proprio candidato all’assunzione: cosa ci sarebbe di male? Nulla.
    Non dico nemmeno che il candidato sia una capra, non all’altezza: un candidato bravino, che ci potrebbe pure “appizzare”.
    Chi impedirebbe al direttore della spa di assumerlo?
    Nessuno.
    Non dico nemmeno che ciò avvenga, sostengo soltanto che esista la possibilità, che ciò avvenga. Ma questo, per quanto mi riguarda, è più che sufficiente per sottolineare “IL” carattere di queste spa.
    Quindi, un politico, un amministratore, potrebbero benissimo “segnalare” il proprio figliuolo, o quello di un loro carissimo amico di casacca.
    Quando poi troveremo in una partecipata un cognome, e questo ricorrerà in una associazione, o in una istituzione, o in una accademia: che vogliamo farci? Sono pure e semplici coincidenze!
    Se i politici possono, in ambiti ristretti quali possono essere un comune, o una provincia, od anche una regione, realizzare la loro bella e funzionale spa partecipata, perché un sottosegretario, un ministro, un presidente del consiglio non potrebbero fare altrettanto su scala nazionale?

  3. […] La dichiarazione dello stato di emergenza pone il Governo nella condizione di piegare al proprio volere la legge dello Stato. Proprio come nelle dittature golpiste pronte a svendere i monopoli statali alle multinazionali cannibali, il Governo italiano si  è fregiato di un potere paramilitare in grado di sopprimere la libertà del popolo per favorire la crescita deregolamentata dei poteri economici privati. Negli USA, l’uragano Katrina ha permesso agli speculatori di impadronirsi di New Orleans, favorendo la crescita parassitaria di un intero settore del business legato ai servizi privati di soccorso (vedi “Shock economy” di Naomi Klein). In Italia, il terremoto in Abruzzo ha offerto al Governo una preziosa occasione per preparare il campo al nuovo progetto della ‘Protezione Civile spa’. […]

  4. L’idea di Bertolaso piace, mi piace. Guardate che non è cattiva come idea. Smettetela col vostro solito pessimismo di sinistra. Mangiate più degli altri. Vediamo invece come si comporterà il futuro ministro Bertolaso. L’ente Protezione Civile e la società che graviterà attorno sarà qualcosa che forse un pò di cose le risolverà. Non ci credete? Stiamo a vedere. Ma per favore, non dite che a prescindere una cosa è cattiva. Ciao.

  5. Enzo… qui non è un problema di sinistra o di destra. Il problema è che la Protezione Civile offre un servizio di emergenza e i soldi sono i nostri…. una Protezione Civile “pubblica” può mirare al pareggio dei conti… una “privata” punta a fare business. Solo questo basta per capire quello che succederà…

    E poi non è sufficiente vedere se sistemerà o no delle cose… bisogna anche vedere quanto è costato sistemarle e se si poteva raggiungere lo stesso risultato con meno risorse! Ma questo non è possibile trattandosi di una S.p.A.

    Quello che mi preoccupa seriamente è che stanno privatizzando tutto… sanità… protezione civile… la gestione delle acque… non sentite un campanello di allarme???

  6. Come si può pensare di dare inmano ai privati la Protezione Civile, chi è quella mente che può partorire una simile idiozia o meglio furbata alle spalle degli Italiani. Ora basta Bertolaso, alla luce degli ultimi avvenimenti è responsabile dell’ennesimo furto nelle taschwe degli italiani. La Maddalena costata più o meno 330.000.000 di Euro e lasciata andare in malora. Chi è a capo di una qualsiasi organizzazione, società ect è responsabile, per cui o ha rubato Lui on ha rubato Lui ( permettendo a coloro che aveva va messo di farlo ) ORA BASTA CI SIAMO STUFATI !! di questi prezzolati, ladri ruffiani e PAPPONI. ORA BASTA gli Italiani si sono stufatiIiiiiiiiiiiiiii !!!

  7. […] Negli USA, l’uragano Katrina ha permesso agli speculatori di impadronirsi di New Orleans, favorendo la crescita parassitaria di un intero settore del business legato ai servizi privati di soccorso (vedi Shock economy di Naomi Klein). In Italia, il terremoto in Abruzzo ha offerto al Governo una preziosa occasione per preparare il campo al nuovo progetto della Protezione Civile S.p.A. […]

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