Lettera al Sindaco di Torino

Alla c.a. del Sindaco di Torino Sergio Chiamparino.

Signor Sindaco, qualche giorno fa, l’8 ottobre 2009, la Sua amministrazione ha consegnato al dott. Guido Bertolaso una targa di riconoscimento, fra l’altro, per il lavoro svolto in Abruzzo.

Ebbene, signor Sindaco, probabilmente Lei, come molti altri esponenti del Suo partito, ignora quali danni siano stati compiuti in Abruzzo da parte della Protezione Civile.

Nessuno nega il pronto intervento. Ma occorre ammettere, per cominciare, che le operazione di previsione e di prevenzione, ovvero due dei quattro compiti fondamentali della Protezione Civile – che invece sotto la gestione Berlusconi-Bertolaso si occupa sempre più spesso di Grandi Eventi -, sono sicuramente venuti meno, con i risultati che ben conosciamo.

E poi, la gestione della fase successiva alla prima emergenza: la scelta scellerata di mantenere i cittadini sfollati nelle tende con il risultato di doverli poi ricollocare negli alberghi lontani dalla loro città chiedendo loro – è successo il 10 ottobre – un ultimo sforzo, che dovrebbe durare fino al 31 dicembre; la disgregazione sociale operata spedendo fin dal 6 aprile metà degli sfollati in altre aree; le operazioni di controllo sociale sul territorio; il divieto di volantinare nei campi; lo smantellamento delle tendopoli avvenuto senza alcun supporto psicologico e in maniera coercitiva; l’abbandono a loro stessi degli sfollati di Piazza d’Armi; i metodi imbonitori nei confronti della stampa; la complicità nella costruzione mediatica filogovernativa che porta, per esempio, a dimenticare volutamente la provenienza dei fondi e della forza lavoro con cui sono state costruite le casette di Onna; il decisionismo autoritario e arbitrario, con metodi degni del peggior assistenzialismo nel suo significato più deteriore; il piano C.A.S.E. e la costruzione di 19 piccole ma devastanti new town che ha rallentato i lavori di ricostruzione, di fatto fermi al 6 aprile.

Questo e molto altro, signor Sindaco, è, oggi, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile all’Aquila (ed è bene fare questa precisazione per non inficiare il lavoro dei volontari che poco o nulla sanno di questa macchina paramilitare al lavoro nelle aree di crisi).

E’ bene che Lei, Signor Sindaco, sia messo a conoscenza di tutto ciò, e sarebbe auspicabile, dopo la targa a Bertolaso, una visita nell’aquilano da parte della Sua amministrazione comunale, per prendere coscienza di persona di cosa significhi, oggi, vivere qui; di cosa significhi disgregazione sociale imposta dall’alto; di cosa siano le new town che si profilano come metodo di sviluppo per tutti i capoluoghi di provincia italiani; di quanto possa essere aggressivo il bene se esercitato con autoritarismo e con la convinzione di avere sempre la soluzione giusta per gli altri.

Certi di una Sua risposta, signor Sindaco,
la salutiamo cordialmente.

Un commento

  1. La targa-premio a Bertolaso e stata data da Chiamparino non in qualità di sindaco di Torino ma come Presidente della Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
    Quando viene a L’Aquila a vedere il “miracolo” delle 19 piccole ma devastanti new town accertarsi che non abbia gli occhi coperti da fette di salame spesse come il portafoglio di chi le ha progettate, sponsorizzate, costruite.

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