La fortezza in-sicura

gQuando emergono vecchie storie di cattiva edilizia in una città terremotata viene da pensare… in un momento in cui si cercano ancora i responsabili per crolli che non avrebbero dovuto esserci, ci sentiamo in dovere di denunciare, essendone a conoscenza, il rischio che esiste per altri edifici rimasti in piedi, laddove ci sia la seria possibilità che presto raggiungano gli altri sbriciolati a terra.

Nella seconda metà di Giugno 3 ragazzi del comitato cittadino 3e32, Federica Tomassoni, Alessandro Gioia e Marco Sebastiani, sono entrati in contatto con uno degli ingegneri che ha progettato e realizzato la scuola della guardia di finanza “Vincenzo Giudice”, oggi centro operativo di comando per la gestione del terremoto dell’Aquila e palcoscenico del G8 di inizio luglio.

Sergio Andruzzi, questo è  il nome dell’ingegnere, ci tiene a riportare alla luce una storia troppo spesso dimenticata, una battaglia per la giustizia che porta avanti da solo da ormai 13 anni. Secondo l’ingegnere infatti, che abbiamo incontrato accompagnato da due borsoni  giganti pieni di tutta la documentazione del caso, esiste un serio rischio di crollo per uno degli edifici della cittadella militare, l’edifico B2 per la precisione, dovuto ad un errore di calcolo nel progetto rimast non corretto fino alla realizzazione, secondo cui i pali antisismici, innovativi per i tempi, che dovrebbero sostenere le fondazioni dello stabile, distano in realtà da esso uno spazio di 15 cm riempito in seguito con materiale misto stabilizzato; ghiaia per intenderci.

Il rischio di crollo per l’edificio, composto da 9 palazzi utilizzati finora come alloggi per gli allievi, è ribadito anche nelle perizie tecniche dei vari ordini di ingegneri consultati nei diversi gradi di giudizio. Si legge ad esempio nella perizia del Consiglio dell’ordine degli ingegneri della provincia di Roma del 11/10/94: “il progetto delle fondazioni, calcolato con uno schema, è stato realizzato con un altro del tutto anomalo e, inspiegabilmente, privo di una valida verifica dell’interazione terreno-struttura sotto sisma”- oppure – “Per lo stato attuale sussistono potenzialmente, sotto sisma, problemi per la pubblica incolumità” e ancora “La situazione attuale di incertezza nella sicurezza degli edifici in esame, sotto sisma, non è tollerabile”.

“Hanno avuto gioco facile gli esperti della protezione civile – insiste Andruzzi – a dire che il miglior collaudo che l’edificio potesse avere è stato il terremoto stesso. Bisogna ricordare che le faglie che insistono su quella parte della città sono rimaste del tutto passive finora in questo evento sismico. Non voglio neanche immaginare cosa potrebbe succedere se si attivassero le faglie di Pettino. Prima circa duemila allievi dormivano in quegli edifici, adesso vorrebbero addirittura metterci gli aquilani sfollati o gli studenti”.

Vicenda tristemente nota anche ai giornali questa, che se ne sono occupati ogni volta che qualche sentenza, spesso di archiviazione veniva pubblicata. Vicenda che secondo noi merita un’analisi attenta, anche alla luce di quanto emerso da “La Repubblica” del 3 luglio 2009, in cui si dice che adesso non è più lo Stato proprietario della cittadella militare, che è divenuta di proprietà di Investire immobiliare Sgr, Banca Imi, Barclays Capital, Royal bank of Scotland e Lehman Brothers international.

La vicenda legale dell’ing. Andruzzi è negli anni arrivata in Cassazione, che ancora non si pronuncia

Marco Sebastiani, Alessandro Gioia, Federica Tomassoni 3e32

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